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CANTONEE se i frontalieri tornassero ad essere 35mila?

07.11.16 - 06:11
Il professor Rossi: «Il problema non è il loro numero, ma le condizioni salariali e di lavoro che sono costretti ad accettare»
Tipress
E se i frontalieri tornassero ad essere 35mila?
Il professor Rossi: «Il problema non è il loro numero, ma le condizioni salariali e di lavoro che sono costretti ad accettare»

BELLINZONA - Aumenti dei premi di cassa malati superiori alla media nazionale (+6,7% rispetto al +4,5%), ma costo della vita nella media svizzera e salari più bassi (5.125 franchi contro 6.189). Nel Ticino dove più della metà della popolazione vive con meno di 5.000 franchi al mese, aumentano le persone in assistenza: rispetto al settembre dello scorso anno, il loro numero è aumentato del 12,6%, raggiungendo il record di 7.862 beneficiari.

“Prima i nostri” in un contesto di tensione latente - Dati che si inseriscono in un contesto sociale sempre più teso: lo scorso 25 settembre il 58% dei ticinesi ha approvato l'iniziativa UDC "Prima i nostri" in un territorio dove vi sono aree (vedi Mendrisiotto) in cui i lavoratori frontalieri sono più numerosi dei residenti. Situazione questa forse più unica che rara in Europa, dove vi sono un milione di frontalieri, di cui oltre 300mila nella sola Svizzera. 

Il lavoratore dipendente non è più una risorsa, ma un costo -  I numeri, però, non sempre aiutano ad interpretare la realtà. Nonostante la diminuzione della disoccupazione e il numero degli occupati (200mila, di cui 65mila frontalieri), la percezione di molti è di vivere un periodo storico di generale peggioramento della qualità della vita e di mancanza di prospettive. E allora ecco che il lavoratore frontaliere diventa il capro espiatorio politico, ma anche una preziosa risorsa per tanti datori di lavoro in un sistema in cui, fondamentalmente, il lavoratore dipendente rappresenta un costo e risponde alle regole del capitalismo. E laddove non ci sono regole o non vi è la volontà politica di applicarle, è normale che vi siano aziende che se ne approfittino.

35mila frontalieri? «Il problema non sono i numeri, ma il fatto che in Ticino le retribuzioni non permettono di vivere» - Ma se i frontalieri dovessero tornare a 35.000 come nel Ticino dei pre-bilaterali, l'economia cantonale ne beneficerebbe? Come ha spiegato a Tio.ch il professor Sergio Rossi, professore ordinario di macroeconomia e di economia monetaria nell’Università di Friburgo, il problema centrale sono i livelli delle remunerazioni salariali delle persone che lavorano in Ticino. Ticinesi che subiscono pressioni al ribasso sui salari ed un aumento generale del costo della vita (vedi premi cassa malati per fare un esempio) che erodono sempre più il potere d'acquisto delle classi medio-basse. Se in questo contesto poi ci aggiungiamo una ridistribuzione della ricchezza in disequilibrio, in cui aumentano gli stipendi soltanto nelle fasce di reddito elevate e ristagnano a livello medio-basso, ecco che «risulta impossibile fare previsioni».

Se i frontalieri dovessero tornare al numero di 35mila grazie a politiche volute e chieste dal popolo ticinese per dare la precedenza ai residenti, cosa significherebbe a livello finanziario per le casse cantonali? Ci sarebbe un miglioramento?
«Limitare a 35mila il numero dei frontalieri attivi in Ticino potrebbe essere molto problematico per l’economia e la società, a dipendenza del tipo di lavoratori inclusi in questo limite. In realtà, il problema non è dato dal numero di frontalieri, ma dalle condizioni salariali e di lavoro che essi sono costretti ad accettare a seguito della situazione nella vicina Italia. La soluzione perciò non può essere trovata introducendo un limite numerico per i frontalieri occupati in Ticino. Si tratta invece di fare in modo che le condizioni di lavoro e il livello delle remunerazioni salariali delle persone che lavorano in Ticino siano ragionevoli e compatibili con il costo della vita ticinese. Fintanto che ciò non sarà garantito, la finanza pubblica ticinese registrerà dei disavanzi strutturali a seguito delle pressioni al ribasso sui salari esercitate dai datori di lavoro che non sarebbero concorrenziali se pagassero delle remunerazioni adeguate al costo della vita nel Ticino».

Perché il numero di frontalieri è raddoppiato negli ultimi dieci anni? Questo aumento corrisponde ad un’espansione dell’economia ticinese o è lo specchio di una economia strutturalmente cambiata e che si basa sempre più sull’impiego di lavoratori frontalieri?
«Le ragioni di questo forte aumento sono molteplici. A seguito dell’accordo sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l’Unione europea, sono stati gradualmente eliminati i vincoli che limitavano i flussi di lavoratori stranieri. Ciò ha permesso alle imprese nel Ticino di assumere le persone che offrono il miglior rapporto tra la qualità delle loro competenze e le loro pretese salariali. La mondializzazione economica come la globalizzazione finanziaria hanno poi spinto un numero crescente di imprese attive in Ticino a focalizzare le loro strategie sulla riduzione dei costi di produzione attuando una pressione al ribasso sui salari dei loro collaboratori invece di investire per la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti o di nuovi metodi e processi di produzione. Evidentemente, è più facile per una impresa sfruttare la condizione in cui si trovano numerose persone in cerca di lavoro che mettere in atto delle strategie di ricerca e sviluppo, anche perché una impresa di piccole dimensioni spesso non ha la capacità di attuare queste strategie. Non si tratta dunque sostanzialmente di un afflusso di frontalieri a seguito della crescita del sistema economico ticinese, ma tale afflusso ha contribuito a questa crescita per ciò che riguarda il livello della produzione mentre il livello generale dei salari ha evidentemente patito a seguito di questa situazione».

La qualità di vita in Ticino è migliorata negli ultimi dieci anni? Il PIL è aumentato. E il reddito pro-capite dei ticinesi?
«La qualità di vita in Ticino è sicuramente migliorata nell’arco dell’ultimo decennio, ma più per il progresso tecnico che per l’aumento del reddito pro-capite. Il valore medio del reddito pro-capite e la sua evoluzione nel tempo non dicono nulla sulla distribuzione del reddito tra le varie categorie di persone. In realtà, la distribuzione dei redditi da lavoro è diventata più disuguale nel periodo considerato, vale a dire che sono aumentati di più gli stipendi che già erano molto elevati all’inizio del periodo rispetto a quelli del resto dei lavoratori, tra cui sono sempre più numerose le persone con un salario inferiore alla media sul piano ticinese».

 

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COMMENTI
 

Equalizer 7 anni fa su tio
Chissà perché si omette sempre di dire che i frontalieri oltre i 35000 sono quelli che hanno dovuto seguire la loro ditta che è stata smantellata in italia e ricostruita in Ticino per sfruttate tutti i vantaggi immaginabili e non che il nostro cantone offre, mentre a noi Ticinesi a dire il vero resta poco, anzi quasi niente se paragonato ai disagi che subiamo.

GIGETTO 7 anni fa su tio
rimane un mero miraggio....ringraziate i sindacati rossi, quelli oregiatti e tutta la $inistra spalanca frontiere!!!

mgk 7 anni fa su tio
Io ditrei di rimsndarnli tuttui in italia c e ancora fa sistrmare x ilteremoto del aquila (oltre al resto fino ai terremoti del rinascimento) e si deve ricostruire tutto l Amatriciano

gadoal 7 anni fa su tio
Il problema (l'unico direi) e' che si preme sul costo della manodopera per permettere a certi "imprenditori" di girare con SUV sempre piu grossi e inquinanti e fargli vacanze alle Maldive. Il tutto sulle spalle di chi non ce la fa a vivere con la paghetta che gli viene pagata...e quindi lascia il posto ai frontalieri. Il cerchio e' quadrato!

Gus 7 anni fa su tio
Risposta a gadoal
Fai almeno un nome! Si facessero i nomi forse qualcosa cambierebbe

spank77 7 anni fa su tio
"Il problema non è il loro numero, ma le condizioni salariali e di lavoro che sono COSTRETTI ad accettare» Costretti è una grande parola...come sarebbero le cose se il costo della vita in Italia sarebbe quanto quello della Svizzera ?

Voodoochile 7 anni fa su tio
Risposta a spank77
probabilmente non avrebbero nemmeno i soldi per fare un corso di italiano e sbaglierebbero anche loro i congiuntivi

patrick28 7 anni fa su tio
Difendere i bilaterali. Hanno portato benessere alla Svizzera. Il Ticino è forse l'unico Cantone che ha avuto qualche effetto negativo. Ma per la Svizzera sono molto importanti ed il popolo li appoggerà sempre.

OCP 7 anni fa su tio
Risposta a patrick28
I bilaterali purtroppo comprendono anche la libera circolazione delle persone... e la libera circolazione delle persone (ma non solo) è solamente l'intuizione dei soliti "grandi" che hanno capito che spostare le persone costa meno che spostare aziende e industrie... tutto il resto del disastro vien da sè.

paola973 7 anni fa su tio
stipendi da fame, grazie agli pseudo "imprenditori" e a chi non li controlla. traffico infame ad ogni ora (perché ogni frontaliere arriva con la propria auto) ... ma Ticino..dove stiamo finendo? il frontaliere non è forzato a fare nulla, ognuno fa ciò che gli rende, quindi basta con frasi "devono accettare lavori" "devono fare ore di coda".. le farei anche io se poi a casa portassi a casa uno stipendio che permettesse la villetta, le vacanze e un solo componente familiare impiegato .. eddai, siamo realisti

Tristano 7 anni fa su tio
Risposta a paola973
Esatto !

Benji78 7 anni fa su tio
Una riduzione a 35000 è un'utopia. Non ci si arriverebbe neppure se venissero idealmente impiegati tutti i 20000 disoccupati. Ci si potrebbe forse arrivare se cambiassimo il nostro modello di sviluppo basato sulla caccia ad aziende a basso valore aggiunto, sempre che ci siano alternative.

Meno 7 anni fa su tio
Risposta a Benji78
Purtroppo le aziende ad alto valore aggiunto sono corteggiate da tutti (cantoni e nazioni) quindi determinante è anche offrire un clima favorevole all'economia (che non è certo la tassa di collegamento o prima i nostri, oggettivamente parlando). Quindi è molto difficile, e recenti iniziative politiche non fanno che rendere ancora più difficile la cosa. In Ticino si continua a puntare sull'incubatore di start up che dovrebbe aiutare invece di acquisire aziende con alto valore aggiunto, la loro nascita direttamente in Ticino.

Benji78 7 anni fa su tio
Risposta a Meno
Concordo, ma in Ticino non abbiamo la mentalità e il clima adatto per attrarre o creare aziende con alto valore aggiunto. Al momento dobbiamo accontentarci della nostra economia in cui il frontaliere è indispensabile. Possiamo poi cercare di combattere il dumping e la sostituzione del lavoratore indigeno nei limiti del possibile, per arrivare ad un abbassamento della disoccupazione e del numero di frontalieri ad un livello più accettabile (sicuro non meno di 50000 che sarebbe già un bel traguardo). Purtroppo vedo solo una politica basata su slogan, populismo e perennemente in campagna elettorale, incapace e soprattutto priva della volontà di risolvere questo problema.

Danny50 7 anni fa su tio
MA IL PROFESSORE NON SI E' ACCORTO CHE ABBIAMO RIMPIAZZATO FACOLTOSI CLIENTI BANCARI CON IMMIGRATI CHE PORTANO RICCHEZZA A LORO STESSI TOGLIENDOLA AI RESIDENTI ?

francox 7 anni fa su tio
Il problema non è il loro numero ma il fatto che guadagnano poco? Sicuramente il professor rossi ha i piedini al caldo....

Voodoochile 7 anni fa su tio
Risposta a francox
se i frontalieri guadagnassero tanto quanto i residenti, perchè un'azienda dovrebbe (a parità di capacità) scegliere un frontaliere anzichè un residente? Il problema è che senza un salario minimo, sono i residenti a dover accettare stipendi da frontalieri anzichè il contrario.

Meno 7 anni fa su tio
Risposta a francox
Basta usare la logica. Se adesso ci sono 65'000 frontalieri e li riduci a 35'000 hai una diminuzione di 30'000. Ora lo sai bene anche te che i senza lavoro non sono così tanti, quindi verrebbe a crearsi subito penuria di personale e/o chiusure e delocalizzazioni in paesi con più manodopera. Se invece i frontalieri guadagnassero come i residenti, non ci sarebbe più dumping e non si potrebbe più dire che vengono assunti per essere pagati poco, ma che sono assunti secondo altri criteri (bravura, esperienza,ecc.)

francox 7 anni fa su tio
Risposta a Meno
Vedi risposta a voodochile...

francox 7 anni fa su tio
Risposta a Voodoochile
Perché dici? Il salario svizzero per un italiano è come un salario da presidente della confederazione per me. Per quella cifra (4 volte il loro salario, quindi 24000 fr. per un ticinese, in termini di paragone) io andrei a lavorare anche il sabato, non mi farei problemi se non mi pagassero gli straordinari, sarei decisamente elastico per uno sproposito simile. Ecco perché sceglierebbero lo stesso un frontaliere.

Voodoochile 7 anni fa su tio
Risposta a francox
primo: "quattro volte" è una grossolana esagerazione: uno stipendio medio ticinese è circa il doppio di uno stipendio medio di un italiano residente in fascia frontaliera. secondo: gli straordinari non pagati e il lavoro fuori dai giorni lavorativi sono una realtà già diffusissima anche per i residenti (presente!), quindi non capisco questo tuo appunto. Inoltre tu dipingi un quadro in cui il mercato del lavoro è ancora molto poco regolamentato, ambiente in cui le aziende (che devono fare più profitti possibile) sfruttano la poca regolamentazione per risparmiare il più possibile sul costo del lavoro.

sharmaine 7 anni fa su tio
Risposta a Voodoochile
sarà, ma una mia collega frontaliera che in Italia prendeva 800 euro, qui prende 4000 franchi e si lamenta pure che sono pochi :-/

francox 7 anni fa su tio
Risposta a Voodoochile
Quattro volte non è una grossolana esagerazione. Un ex collega è passato da 1100 (Como) euro a 5500 franchi, quindi cinque volte! Ecco perché gli straordinari non pagati sono già diffusi, perché i frontalieri accettano lo stesso, proprio per il principio dello stipendio esagerato. Quindi adesso i capi lo pretendono! Tu dici che questo schifo è già una realtà, poi dici che io dipingo il quadro del lavoro poco regolamentato. Deciditi!

francox 7 anni fa su tio
Risposta a Voodoochile
vedi risposta da sharmaine....

francox 7 anni fa su tio
"La qualità di vita è sicuramente migliorata nell'arco dell'ultimo decennio"....ma pensano che basta scrivere una cosa perché la gente ci creda? Da vent'anni in qua la qualità di vita ha avuto la triste sorte di tutto il resto, almeno non prendeteci per i fondelli. 30000 posti di lavoro in più per gli abitanti disoccupati.....sarebbe un sogno!

Meno 7 anni fa su tio
Risposta a francox
Ma hai letto bene l'articolo o fai solo finta? Viene chiaramente detto che il miglioramento della qualità di vita è dovuto principalmente al progresso tecnico e non a livello di redditi.

sharmaine 7 anni fa su tio
se scendessero a 35mila la disoccupazione in Ticino calerebbe e mio marito troverebbe finalmente il lavoro che finora gli viene tolto da sotto il naso proprio dai frontalieri che si, sono pagati meno rispetto ai residenti ma guadagnano parecchio in confronto a quanto prenderebbero in Italia ... e non da ultimo non mi ritroverei in mezzo al traffico ogni giorno (che per fare un tragitto di 10 minuti ne impiego quasi 40!!)

francox 7 anni fa su tio
Risposta a sharmaine
Diminuirebbe anche l'inquinamento, con malattie respiratorie annesse.....

Miao84 7 anni fa su tio
Risposta a sharmaine
certo, e anche la fame nel mondo, la guerra, e le carestie.... basta, basta...non e' tutto colpa dei frontalieri, ma di chi li assume...vedi aziende Bignasca!!!!!

Gus 7 anni fa su tio
Risposta a sharmaine
Per il traffico molto dipende anche dallo stato che mette scuole, uffici, servizi ecc soprattutto (direi esclusivamente) nel Sottoceneri

luga72 7 anni fa su tio
Risposta a Miao84
Se l'italiano francese o tedesco avesse le opportunita'nel proprio paese che lodano tanto,non dovrebbero cercare all'estero il proprio impiego...se i nostri imprenditori si trovassero solo curriculum di svizzeri o residenti sulle scrivanie,non avrebbero altra scelta che dare il lavoro ai nostri...come in tutto,l occasione fa l uomo ladro.

Voodoochile 7 anni fa su tio
Risposta a luga72
di italiani che lodano il proprio paese non ne conosco molti, e di solito sono quelli che hanno il crampo del braccio destro teso. gli altri sono più realisti.
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