Cerca e trova immobili

CANTONEFatturazioni false alla Carità, la Magistratura cosa farà?

21.09.14 - 11:45
Secondo la Lega dei ticinesi il caso andrà a finire in un nulla di fatto. L’MPS chiede le dimissioni di tutto il CdA dell’EOC. Intanto emergono nuovi retroscena
Foto d'archivio (Tipress)
Fatturazioni false alla Carità, la Magistratura cosa farà?
Secondo la Lega dei ticinesi il caso andrà a finire in un nulla di fatto. L’MPS chiede le dimissioni di tutto il CdA dell’EOC. Intanto emergono nuovi retroscena

BELLINZONA - Continua a far discutere il caso di false fatturazioni all'ospedale La Carità di Locarno.

Il Movimento per il Socialismo chiede le dimissioni del Consiglio di amministrazione dell'EOC. In una nota stampa diramata domenica mattina, l'MPS torna sullo scandalo scoppiato due settimane fa alla Carità, dove per quasi tre anni il vice primario di chirurgia ha fatturato interventi anche quando non era presente in sala operatoria e operavano due capi clinica.

Il caso è finito sotto inchiesta. La magistratura ticinese ha aperto un fascicolo, ma l'MPS non si fa illusioni e ritiene che il caso verrà archiviato senza conseguenze penali per nessuno. A tal proposito scrive: "Ora, abbiamo fondate ragioni di credere che, ancora una volta, in Ticino ragioni di opportunità politica avranno la meglio su considerazioni di ordine giuridico, piegando queste ultime alle esigenze dei partiti politici maggiori che devono "salvare la faccia"". "D'altronde  - si legge ancora - cosa ci si può aspettare da una magistratura che da tre anni sta tollerando, sotto gli occhi di tutto il Ticino, che un migliaio di lavoratori e lavoratrici siano impiegati ogni domenica al FoxTown nel più totale spregio della disposizioni della Legge federale sul lavoro?"

L'MPS accusa poi i partiti politici maggiori di "ipocrisia". Tutti "sereni" si dicono gli esponenti politici "nell'attesa delle conclusioni della magistratura". "Altro non è - sostiene l'MPS - che la speranza che, sulla base di valutazioni giuridiche opinabili, la magistratura tolga d'impaccio i propri rappresentanti in seno al consiglio d'amministrazione dell'EOC".

Anche da parte leghista si osserva oggi su "Il Mattino della Domenica" che il caso La Carità si smonterà in tempo di record, già forse all'inizio della prossima settimana. Secondo il domenicale leghista dagli accertamenti della magistratura non emergerà assolutamente nulla.

Il Caffé, invece, descrive oggi i retroscena riguardanti le trattative per trovare un altro successore dell'attuale primario di chirurgia della Carità, Paul Biegger. Successore che avrebbe dovuto essere proprio il vice primario finito sotto inchiesta per le false fatture scoperte nel dicembre del 2013. L'Ente Ospedaliero cantonale si è trovato a cercare un altro nome per la successione di Biegger. Prima che scoppiasse lo scandalo c'era chi voleva puntare sulla continuità , nominando il vice primario finito sotto inchiesta, e c'è chi puntava su un chirurgo formatosi a Lugano, Michele Arigoni. Candidatura appoggiata sia dal capo dipartimento EOC chirurgia, presidente della Società Svizzera di chirurgia e primario di chirurgia del Civico, Raffaele Rosso, sia in alcuni ambienti bellinzonesi.

Un braccio di ferro che, con la scoperta delle false fatture, ha visto spianata la via per i sostenitori di Arigoni. Sarebbe stato troppo, infatti promuovere un medico protagonista di un caso molto imbarazzante. Si è deciso di non nominarlo, sarebbe stato troppo, ma hanno tuttavia optato per la via del silenzio e di non segnalare la vicenda alla magistratura. D'altronde era lo stesso vice primario a dire di non aver fatto nulla di illecito e che il tutto fosse stato montato per ostacolare la sua candidatura.

Una decisione criticata dal Caffé e che sta facendo sollevare "legittimi interrogativi sul suolo del consiglio d'amministrazione dell'Ente Ospedaliero cantonale.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE