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CANTONEPer il neolaureato disoccupato sei mesi senza un soldo in tasca

11.03.13 - 09:21
È l’effetto della riforma del 2011. La testimonianza di una giovane senza lavoro e la replica dell’esperto: "Eravate abituati troppo bene"
Ti-Press (archivio)
Per il neolaureato disoccupato sei mesi senza un soldo in tasca
È l’effetto della riforma del 2011. La testimonianza di una giovane senza lavoro e la replica dell’esperto: "Eravate abituati troppo bene"

LUGANO – Neo laureati ticinesi in grosse difficoltà se non trovano subito un lavoro. Un’anticamera di 120 giorni (lavorativi) di attesa prima di ricevere la disoccupazione. E così per 6 mesi i meno fortunati si ritrovano senza un soldo in tasca. È l’effetto delle nuove disposizioni di legge entrate in vigore nell’aprile del 2011. Sandra D., 28enne di Mendrisio, è una delle ‘vittime’ del cambio legislativo. E si fa portavoce di tutti coloro che si trovano nella sua situazione: “Mi sono laureata a dicembre. Non trovando lavoro, mi sono rivolta alla disoccupazione. Anche perché avendo lacune linguistiche in tedesco, volevo perfezionarle con un corso. Ma mi hanno praticamente sbattuto tutte le porte in faccia”.    

Maledetto deficit - In pratica i neolaureati non hanno più diritto al sussidio di disoccupazione per i primi 120 giorni lavorativi dal momento in cui ci si annuncia. “E poi – fa notare Sandra D. – comunque riceverei le indennità solo per 90 giorni lavorativi. Davvero una miseria”. Un sistema introdotto dal Parlamento per risparmiare e per ridurre l’elevato deficit della cassa disoccupazione. “Mi hanno detto – spiega Sandra D. – che per ricevere un sussidio dovrei trovare un posto di stage, di pratica professionale insomma. In quel caso il datore di lavoro mi verserebbe il 25% delle indennità, mentre il resto mi arriverebbe dalla disoccupazione”.

Immersi nei guai - Per  un periodo di pratica professionale come primo impiego, va precisato, tutti i costi sono coperti dal Cantone.  “Belle parole – commenta la neo laureata –, ma di posti che offrono simili stage non ce ne sono proprio in giro. Per quanto riguarda il corso di tedesco, sono stati categorici. Per i primi sei mesi, non beneficiando della disoccupazione, non lo posso fare. Ma uno come fa a uscire dai guai se le regole sono così contorte? Sembra una legge fatta apposta per mettere in difficoltà i giovani”.

L’esperto - La questione è finita sulla scrivania di Sergio Montorfani, capoufficio della Sezione del lavoro. Che sottolinea: “Difficile quantificare quanti neolaureati si trovino in questa situazione. Non abbiamo dati  completi, poiché molti non si iscrivono presso i nostri uffici di collocamento . In ogni caso le misure prese dal Parlamento vanno nella direzione di ridurre le prestazioni nei confronti di coloro che negli ultimi due anni non hanno versato contributi sociali. I neo laureati, pur non avendo mai pagato i premi dell'assicurazione contro la disoccupazione, hanno diritto, comunque, a 90 giorni di indennità”.

Sei mesi di attesa - Solo che prima devono aspettare 6 mesi. “Sei mesi in cui devono fare tutto il possibile per trovare lavoro. Lo choc dei neo laureati di oggi è dovuto al fatto che prima si era abituati probabilmente troppo bene. Terminati gli studi, per chi non trovava subito un impiego, c’era la disoccupazione. Il messaggio che veniva dato, però, era poco educativo”.

Rimboccarsi le maniche - Insomma, l’idea che  il Parlamento federale ha voluto far passare è che un giovane quando ha finito di studiare deve rimboccarsi le maniche. “Anche perché il problema economico, comunque, non si risolve con 90 giorni di indennità di disoccupazione. L’unica vera soluzione consiste nel trovare un lavoro. Una volta conseguita la laurea, va considerato un periodo di ricerca che può durare anche 4-5 mesi. Con cosa si vive in questo periodo? Con le stesse risorse che si avevano durante gli studi. Certo, bisogna anche sapersi adattare e non sempre pensare che lo Stato ci deve per forza aiutare. I corsi di lingua? Non si possono fare perché sono vincolati al fatto di ricevere indennità. Però ci sono comunque le pratiche professionali. Nel 2011 sono stati svolti ben 175 stage di questo genere”.

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