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TICINOConsegnate mille firme anti-Bignasca, "I ticinesi si stanno risvegliando"

25.09.12 - 15:57
Giancarlo Nava, vicepresidente di Belticino, spiega il significato di questa petizione
Foto Tipress
Consegnate mille firme anti-Bignasca, "I ticinesi si stanno risvegliando"
Giancarlo Nava, vicepresidente di Belticino, spiega il significato di questa petizione

BELLINZONA - Questa mattina i rappresentanti dell'associazione Belticino si sono recati al Palazzo Governativo di Bellinzona per consegnare le firme raccolte per la petizione intitolata "Enti locali: rimettete ordine". Un migliaio le sottoscrizioni giunte a Ligornetto di persone che aderiscono alla richiesta rivolta al Gran Consiglio di "verificare per quale motivo la Sezione degli Enti locali del Dipartimento delle istituzioni non sia intervenuta per applicare la Legge organica Comunale. La Loc dice che non possono essere ammessi come membri del Municipio persone condannate penalmente". Belticino si riferisce al Municipale Giuliano Bignasca, sul quale pendono una ventina di denunce contro l'onore e una ventina di condanne su 243 denunce penali presentate nei suoi confronti.

Giancarlo Nava, vice presidente dell'associazione, ha voluto descrivere così lo scopo di questa petizione: "Qualche giorno fa ho letto una citazione di Martin Luter King che dice: "Non ho paura delle parole dei violenti, ma del silenzio degli onesti". La mia impressione è che verso questa persona si è tollerato tutto e siccome per anni si è andati avanti così, stiamo continuando a tollerare ancora".

Signor Nava, chi ha firmato a sostegno di questa petizione?
"Sono firme arrivate da tutto il Cantone e da tutti gli ambienti. La newsletter di Belticino conta un migliaio di aderenti. Siamo un movimento trasversale e quindi le firme sono arrivate in modo trasversale".

Qualche firma di spicco a livello politico c'è stata?
"Non abbiamo fatto le fotocopie delle firme e quindi sarebbe azzardato fare nomi, ma le posso dire che ci sono firme di personalità di spicco da tutti i partiti".

Quella di Belticino è una petizione antileghista o è soltanto un’iniziativa delle tante che riguardano l’attività della vostra associazione?
"Sicuramente questa petizione riguarda soltanto un aspetto della nostra attività. La nostra associazione mira al ristabilimento di un clima politico normale nel Canton Ticino. In questo caso, naturalmente, parliamo di giustizia, che dovrebbe essere rimessa sui binari della normalità. In altre parole, amministratori, consiglieri, municipali di tutto il Cantone sono soggetti a delle leggi e a dei regolamenti. La Loc dice che quando un amministratore è colpito da una sentenza, c'è la possibilità che gli enti locali lo sanzionino. Gli esempi di persone che sono state sanzionate ci sono: il sindaco di Porza recentemente ha rassegnato le sue dimissioni. C'è però il caso di una persona più volte denunciata, ma che risulta intoccabile".

Cosa chiede la vostra petizione?
“La richiesta al Gran Consiglio è di verificare come mai gli enti locali non intervengono di fronte a una situazione che tutti conoscono. E' la giustizia che non dà le informazioni? Sono gli enti locali che non le trasmettono alla giustizia?”

Secondo lei perché nessuno interviene?
“Sinceramente neppure noi riusciamo a trovare una ragione. Quello che è certo è che in Ticino c'è un clima di omertà e indifferenza che dura da troppo tempo. 

Questo disinteresse nei confronti di un rappresentante politico come Bignasca non si può considerare come specchio di una maggioranza silenziosa dei ticinesi, che in fondo accettano questa situazione?
“Sì, può essere. Ma questa maggioranza non è più così silenziosa e non è più così determinante come prima. Intanto perché abbiamo visto domenica com'è andata a finire il voto sull'AVS. Non è più cosi silenziosa perché queste oltre mille firme le abbiamo raccolte senza nessuna bancarella, ma ci sono arrivate poco a poco. Quello che constatiamo è un bel risveglio”.

 

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