Dovrà scontare la sua pena sotto forma di trattamento stazionario in una struttura chiusa.
LUGANO - «La sua colpa è estremamente grave, considerata l'età delle bambine e il rapporto di fiducia che aveva con loro». A dirlo, stasera, è stato il giudice Marco Villa, annunciando la condanna del 35enne svizzero di origini straniere processato per aver abusato sessualmente di entrambe le sue sorellastre.
Per l'uomo è stata comminata una pena di tre anni di detenzione da scontare sotto forma di trattamento stazionario in una struttura chiusa per la cura dei disturbi psichici, più l'interdizione a vita di partecipare ad attività professionali ed extraprofessionali a contatto con minorenni.
Dovrà inoltre versare 11mila franchi di risarcimento per torto morale alla sorella più piccola e 8'000 alla più grande.
Nessun complotto - «La Corte ha pienamente creduto alle dichiarazioni delle due vittime, che sono state lineari e non enfatizzate. Non crediamo invece alla teoria del complotto che l'imputato ha presentato oggi in aula», ha spiegato il giudice. L'uomo, peraltro, «ha dimostrato un'incapacità di controllare i suoi impulsi e il suo rischio di recidiva è stato giudicato come alto».
Il giudice Villa ha quindi confermato la colpevolezza del 35enne anche per gli atti di violenza domestica commessi ai danni della moglie. A suo favore, nella commisurazione della pena, è invece stata riconosciuta l'attenuante relativa agli atti sessuali commessi quando era ancora minorenne e la scemata imputabilità di grado lieve rilevata dal perito psichiatrico.
Durante l'odierno dibattimento, lo ricordiamo, la pubblica accusa aveva chiesto tre anni e tre mesi di detenzione da scontare sotto forma di trattamento stazionario, più il divieto a vita di partecipare ad attività a contatto con minorenni. La difesa, invece, aveva proposto un massimo di tre anni di detenzione da sospendere in favore di un trattamento stazionario.