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LUGANO«Eravamo nella vasca da bagno e ho avuto una fantasia»

01.06.21 - 11:39
L’ex allenatore HCL ha ammesso «di aver rovinato» la sua prima vittima, un suo familiare allora minorenne
Archivio Tipress (immagine illustrativa)
«Eravamo nella vasca da bagno e ho avuto una fantasia»
L’ex allenatore HCL ha ammesso «di aver rovinato» la sua prima vittima, un suo familiare allora minorenne
L'imputato in aula: «Sono una brutta persona per quello che ho fatto»

LUGANO - Si è aperto stamattina il processo all’ex allenatore volontario delle giovanili dell’Hockey Club Lugano, che tra il 2001 e il 2013 avrebbe abusato sessualmente di quattro minorenni, di cui tre giocatori. Finora si è discusso dei fatti relativi alla vittima facente parte del suo nucleo familiare.

I fatti - L’uomo avrebbe costretto il minore a rapporti orali, per poi passare a quelli completi. Il primo episodio, racconta, sarebbe avvenuto mentre erano insieme in una vasca da bagno, dopo che l’oggi 57enne, eccitatosi, «ha avuto una fantasia». Tutto sarebbe iniziato quando il resto della famiglia risiedeva negli Stati Uniti. A detta dell’uomo, così come della vittima, dopo un certo periodo gli atti sarebbero diventati reciproci.

Da vittima a carnefice - L’allenatore, è emerso in aula, fu denunciato dall’ex compagno di una sua familiare. Quest’ultimo aveva scoperto che la compagna aveva subito abusi da un altro membro della cerchia familiare del 57enne. La persona che aveva compiuto questi atti sessuali ha poi ammesso di aver in un qualche modo emulato ciò che l’ex allenatore HCL aveva fatto a lui, e di essere quindi una vittima diventata carnefice.

L’ammissione - L’uomo, ex insegnante, ha ammesso di «soffrire di disturbo di pedofilia» e di essere tuttora in cura per «prendere coscienza della gravità dei fatti».

Il pentimento - «È sbagliato, i bambini non possono subire questo», ha sottolineato l’imputato. E ha affermato di aver capito «che ho fatto del male», solo dopo che la persona della sua cerchia familiare che era stata vittima dei suoi abusi gli ha raccontato di essere dovuto andare in terapia per affrontare il dolore. Il giudice ha poi sottolineato come la vicenda abbia avuto un impatto psicologico importante su questa prima vittima, a tal punto da portarla ad abusare a sua volta.

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