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CONFINEAuto immatricolate in Svizzera per risparmiare in Italia

04.07.20 - 08:10
Sono otto i sequestri da inizio anno presso la dogana di Oria Valsolda.
Guardia di Finanza Como
Auto immatricolate in Svizzera per risparmiare in Italia
Sono otto i sequestri da inizio anno presso la dogana di Oria Valsolda.
Accusati di contrabbando, i proprietari intendono risparmiare sull'assicurazione e rendere complicato l'incasso delle multe.

COMO - «È la nuova frontiera del contrabbando». È con queste parole che la Guardia di Finanza di Como descrive il sequestro di veicoli operato da inizio 2020 presso il valico di Oria Valsolda, per un valore complessivo di circa 166'000 euro.

In cosa consiste? Cittadini italiani che acquistano vetture (anche di lusso) in Svizzera per risparmiare sul bollo auto, sull'assicurazione e altre imposte. Ma anche per rendere più difficili (o addirittura vane) le procedure per il recupero di multe legate alla violazione del codice della strada. 

Nei primi sei mesi dell'anno sono quindi stati sottoposti a sequestro, solo presso la dogana di Oria Valsolda, sette auto e uno scooter immatricolati in Svizzera. Alla guida c'erano cittadini italiani stabilmente residenti in Italia. «Tra i mezzi sequestrati spiccano una Jeep Cherokee, un’Audi A3 e un’auto di lusso di particolare pregio, il cui proprietario risulta residente da tempo in un comune dell’alto lago».

L'attività dei militari italiani si basa sulla Convenzione di Istanbul: i mezzi di trasporto immatricolati fuori dal territorio doganale comunitario, a uso privato e intestate a persone stabilite fuori, possono circolare nel territorio della comunità temporaneamente e senza assolvere le formalità doganali (dazi e Iva) per un periodo massimo di sei mesi. Nel caso degli otto sequestri, i veicoli immatricolati in Svizzera venivano utilizzati da persone residenti in Italia e senza l’autorizzazione doganale.

I trasgressori sono stati segnalati all’Agenzia delle dogane di Como, in quanto responsabili di contrabbando, che prevede una sanzione che va da due a dieci volte i diritti doganali evasi.

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