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QUINTOFollia ad Altanca: auto distrutta, ecco come è stata ridotta

03.06.20 - 06:33
Vandalismo in Leventina. Scatta la denuncia contro ignoti. E nasce #ripuliamolasvizzera.
Lettore Tio/20Minuti
Follia ad Altanca: auto distrutta, ecco come è stata ridotta
Vandalismo in Leventina. Scatta la denuncia contro ignoti. E nasce #ripuliamolasvizzera.
La vittima dell'atto: «Tutta la popolazione è scossa per l'accaduto. I responsabili la devono pagare».

«Fino a pochi giorni fa, Altanca era un luogo così tranquillo che la gente poteva dormire con la porta aperta». C'è grande frustrazione nelle parole di Ettore S., 39 anni, residente nella piccola frazione di Quinto, in Leventina. Nella notte tra il 25 e il 26 maggio qualcuno ha letteralmente distrutto a mazzate tutti i vetri della sua macchina, parcheggiata nei pressi di casa. «È stato scioccante. Soprattutto per mia figlia. Ecco, io vorrei che nessun bambino vedesse più una scena del genere». 

Incredulità – A dare l'allarme, un vicino di casa mattiniero. Erano circa le 6. «Mi ha chiamato disperato, dicendomi che la mia macchina era a pezzi. Non ci potevo credere. Tutta la popolazione è scossa per l'accaduto. Ho subito sporto denuncia contro ignoti. Nel frattempo, c'è chi afferma di avere visto scappare una macchina sportiva ad alta velocità, poco dopo la mezzanotte. Ci sono dei sospetti, ma è presto per trarre conclusioni. Di base io non ho nemici, conduco una vita serena. E vorrei continuare a farlo». 

Una questione di principio – Ettore S. non vuole però limitarsi a discutere sul danno personale. E ne ha fatto una questione di principio. «Ho lanciato sui social network #ripuliamolasvizzera. Un hashtag per la gente. Perché in Svizzera non ci devono essere situazioni simili. Non è possibile. Meritiamo di vivere tranquillamente. Chiunque assista a un atto vandalico, lo deve denunciare. E chi commette simili gesti, deve pagare».

Rispetto reciproco – A scanso di equivoci: non si tratta di una campagna razziale, xenofoba. Quella del 39enne è piuttosto un invito trasversale al quieto vivere, al rispetto reciproco, all'osservanza delle regole per una convivenza civile. «Non è solo per quanto mi sono trovato ad affrontare io. Tutta la popolazione ticinese dovrebbe aiutarmi nel portare avanti questa battaglia». 

 

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