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CANTONEProcesso al Governo: «Abbiamo commesso errori, ma convinti di essere nel giusto»

13.03.20 - 17:11
Merlani: «Crescita pericolosa con 13 persone in terapia intensiva. I giovani non diventino vettori»
tipress
Processo al Governo: «Abbiamo commesso errori, ma convinti di essere nel giusto»
Merlani: «Crescita pericolosa con 13 persone in terapia intensiva. I giovani non diventino vettori»
Lanciata la campagna di sensibilizzazione: "Distanti ma vicini, proteggiamoci ora"

BELLINZONA - In ragione della diffusione del coronavirus, il Cantone ha deciso ulteriori misure restrittive: l'amministrazione pubblica garantirà i servizi base e interromperà i servizi al pubblico non prioritari. Ulteriori restrizioni per l'economia privata, inoltre, saranno annunciati domani. Si tratterà di misure puntuali immediate, di intervento e sostegno, che vanno ad aggiungersi al lavoro ridotto. Oltre 800 le domande giunte in questo senso nel canton Ticino. Per accudire i figli a casa, è stata decretata la chiusura (come annunciato) di tutte le scuole dell'obbligo. Sarà organizzato un servizio di accudimento degli allievi che ne hanno bisogno.

Rispettare le direttive - «Il presidente del Governo cantonale Christian Vitta, all'ormai giornaliero aggiornamento (fornito dallo Stato Maggiore Cantonale di Condotta), sulla situazione legata al nuovo coronavirus in Ticino, ha lanciato un appello: «Chiediamo a cittadini e aziende di far rispettare le direttive e di essere uniti in questo momento difficile».

«I genitori saranno aiutati per poter accudire i figli a casa» - Il direttore del Decs, Manuele Bertoli ha quindi aggiunto: «Le decisioni che saranno annunciate domani permetteranno ai genitori di essere a casa per accudire i figli. Una cosa è importante in questo momento: occorre limitare il contagio e in questo senso l'intergenerazionalità va assolutamente evitata».

«40mila passaggi in meno in dogana» - «Sospendere tutti gli atti di esecuzione e fallimenti in questo momento difficile. È la richiesta trasmessa a Berna in queste ore», ha annunciato invece il direttore del DI Norman Gobbi, che sul transito frontaliero, ha aggiunto: «Abbiamo avuto 40 mila passaggi in frontiera in meno, al giorno, rispetto a un mese fa. Questo significa che i controlli stanno funzionando». 

«Distanti ma vicini» - «Può sembrare contraddittorio che chiediamo solidarità in un momento in cui si chiede di evitare contatti sociali - sottolinea il direttore del DSS Raffaele De Rosa -. I gesti di solidarità sono lodevoli, ma occorre ricordare la necessità della distanza sociale. Questi devono avvenire in sicurezza. Mantenere la distanza è il miglior modo per proteggersi. Lanciamo in questo momento la campagna di sensibilizzazione: "Distanti ma vicini, proteggiamoci ora". Nei prossimi giorni saranno distribuiti dei flyer informativi, già presenti sul web, che spiegano la profilassi per evitare la diffusione de virus».

«Crescita pericolosa» - È arrivato poi il momento dei numeri, forniti come sempre dal medico cantonale, Giorgio Merlani. I casi questo pomeriggio erano 258 contro i 218 di questa mattina. «Stiamo salendo in misura eccessiva - ha sottolineato -. Ci sono 52 persone ricoverate in ospedale e 13 in terapia intensiva. Se non interveniamo come cittadini non riusciremo a schiacciare la curva».

Poi un appello rivolto ai più giovani: «I ragazzi devono capire che andare in giro può essere pericoloso. Non devono avere rapporti sociali, soprattutto con i più anziani, per evitare la diffusione del virus. Se non lo fanno per la loro salute, o devono fare per i loro nonni». 

Il mea culpa e la sfida: «Inizialmente ci ridevano addosso» - Non è mancato un mea culpa per quanto riguardano i cambi di rotta a livello di comunicazione dall'inizio della pandemia: «Ci spiace se inizialmente abbiamo sbagliato a comunicare in merito a questo virus - ha aggiunto Merlani -. Ma lo abbiamo fatto con i pochi strumenti e dati che avevamo in mano. Stiamo facendo il possibile per dare la miglior comunicazione possibile aggiornandola di giorno in giorno. Una situazione del genere non l'ha mai vista la storia della medicina».

A difendere il medico cantonale è intervenuto infine De Rosa: «Merlani è un condottiero che lavora nell'ombra. Aiutateci voi a comunicare. La sfida è ridurre il numero di contagi. Se non riusciamo a ridurre il picco, non riusciremo presto a prendere a carico tutti. Quando inizialmente chiedevamo misure più drastiche da Berna ci ridevano addosso. Adesso la situazione è mutata».

In allegato la "breve guida tascabile per tempi difficili"

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