Lo avevano bloccato per due giorni al porto di Ancona. Lui non ha mollato e ha proseguito la sua corsa verso la speranza, portando i doni dei ticinesi ai terremotati dell’Albania
BELLINZONA – «È stato un viaggio lunghissimo. Ma ce l’ho fatta. E ne sono felice. Soprattutto per il popolo albanese e per tutti quei ticinesi che hanno avuto fiducia in me». Sono parole piene di commozione quelle di Besnik H., classe 1976, residente a Bellinzona. Col suo camion era partito alla volta dell’Albania. Per consegnare i doni dei ticinesi ai terremotati. Un disguido burocratico l’aveva tenuto bloccato per 48 ore al porto di Ancona. Ne aveva riferito Tio/20minuti. Ma lui non ha mollato. «E ho potuto portare a termine la mia missione».
Giovani che si danno da fare – Besnik si è messo a disposizione dei diversi ragazzi che in Ticino stavano raccogliendo merce per i terremotati del Paese balcanico. «In particolare di un certo Sebastian, molto volenteroso». Si raccoglie di tutto. Dal cibo ai vestiti. Beni di prima necessità. «Il mio camion aveva la capacità di ben 25 furgoni. I ticinesi hanno avuto un cuore d’oro, incredibile. I miei figli, mia moglie, mia madre, mio nipote, tutti i miei famigliari e i loro amici hanno fatto tantissimo. Vedere dei ragazzi giovani lavorare così volontariamente è bellissimo».
La merce in buone mani – Il camion parte da Bellinzona martedì 10 dicembre. Destinazione Kosovo, dove opera l’associazione “Orfani dei Balcani”. Complice il pasticcio di Ancona, ci arriverà solo venerdì 13. «Abbiamo consegnato la merce a un imam. Una persona seria che sapeva chi aveva bisogno effettivamente di aiuto».
Un’esperienza toccante – Per Bensik questa Odissea è stata un’esperienza toccante. «In seguito mi sono spostato io stesso in Albania, per vedere dove finiva la merce. La mia testa e il mio cuore sono ancora laggiù. Anche alcune aziende ticinesi ci hanno dato importanti cifre, tra cui la Camillo Vismara SA, il Garage La Stampa, e dalla Grecia un mio amico che gestisce il Marzi Boutique Hotel ha pure fatto un versamento. In questo modo ho anche potuto fare la spesa io stesso per i terremotati. Devo ringraziare davvero tutti. I costi per la benzina? Ho messo i soldi di tasca mia. Ma ne vado fiero».