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CANTONELa "prova" del tradimento? «Un herpes sulle labbra»

19.11.19 - 12:14
Emergono nuovi particolari dal processo al 56enne che, nel giugno 2017, uccise a colpi di pistola la moglie in un autosilo ad Ascona
tipress (archivio)
La "prova" del tradimento? «Un herpes sulle labbra»
Emergono nuovi particolari dal processo al 56enne che, nel giugno 2017, uccise a colpi di pistola la moglie in un autosilo ad Ascona

LUGANO - Un herpes sulle labbra della moglie. Sarebbe questa la «prova del tradimento». La molla che - tra gli altri sospetti - avrebbe fatto scattare la paranoia omicida nel marito geloso. Seguita da avvistamenti equivoci, foto osé, messaggi provocatori. 

Emergono nuovi particolari dal processo al 56enne che, nel giugno 2017, uccise a colpi di pistola la moglie in un autosilo ad Ascona. Il giudice Mauro Ermani ha ricostruito l’origine della presunta “prova” - più che altro, la prova di un’ossessione -  durante l’interrogatorio. 

A seguito di un rapporto sessuale tra coniugi, negli anni addietro, la donna «aveva sviluppato un herpes» e il marito, a distanza di tempo, vedendole sviluppare un altro herpes, ne dedusse che avesse fatto sesso con un altro uomo. 

Un’associazione paranoica, evidentemente. Che è esplosa dopo che l’uomo stato lasciato dalla donna. Una rottura mai accettata dall’imputato: come dimostrano i successivi pedinamenti, sms intimidatori, appostamenti sotto casa. L’uomo si era procurato persino un binocolo, per spiare la ex moglie da lontano «visto che il giudice mi aveva ordinato di non avvicinarmi a lei». 

Nelle settimane precedenti al delitto, l’ossessione del tradimento diventa sempre più totalizzante. L’imputato afferma di avere ricevuto dalla donna «una foto della sua vagina» in un sms in cui «mi diceva che quella non era più cosa mia». E di averla vista, durante un appostamento notturno sotto casa sua, «fare l’amore con un altro uomo sul balcone». Una presunta provocazione che - oltre a non convincere la corte - non è dimostrata da alcun documento. La Procura ha sottolineato che «di questo sms non c’è traccia» e per il giudice «se anche la donna avesse avuto una nuova relazione, non ci sarebbe stato nulla di male. Semmai era il segno che voleva definitivamente troncare con lei».

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