Nel 2014 e nel 2017 due ex dipendenti della centrale di Olivone sono deceduti a causa di un mesotelioma. Ma i casi potrebbero essere di più
OLIVONE - Lo spettro dell'amianto volteggia anche in Valle di Blenio. Dopo le vittime riscontrate nella capitale, dove almeno cinque operai delle Officine FFS erano morti per aver respirato le polveri del minerale, La Regione rivela oggi almeno altri due casi sospetti.
Essi riguardano due ex operai attivi per decenni presso la centrale idroelettrica della società Officine idroelettriche di Blenio (OFIBLE) ad Olivone. Entrambi sono deceduti a 76 anni. Entrambi per la stessa (terribile) malattia: il mesotelioma, ovvero il letale cancro alla pleura che può comparire anche dopo 30-40 anni dall’esposizione all’amianto. Le morti sospette risalgono al 2014 e al 2017 e stando alla Regione sono state entrambe riconosciute dalla SUVA che però ha preferito non rilasciare dichiarazioni.
Ma le vicende dei due 76enni, morti a tre anni di distanza per la stessa patologia, non sono le uniche che coinvolgono ex dipendenti dell'OFIBLE. Sempre secondo il quotidiano sopracenerino, infatti, almeno altre 4-5 persone presentano delle “macchie” ai polmoni che in futuro rischiano di comportare gravi malattie del sistema respiratorio e per questo motivo sono monitorate annualmente da uno specialista.