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CEVIOSi perde nella notte: alta tensione in Valle Bavona

05.09.19 - 10:01
L’allarme è scattato attorno alle 19.30 di ieri sera. L’uomo non era rientrato “a domicilio”. Ricerche complicate per CAS, polizia e Rega. Con un lieto fine
tipress (archivio)
Si perde nella notte: alta tensione in Valle Bavona
L’allarme è scattato attorno alle 19.30 di ieri sera. L’uomo non era rientrato “a domicilio”. Ricerche complicate per CAS, polizia e Rega. Con un lieto fine

CEVIO – L’allarme scatta attorno alle 19.30 di ieri, mercoledì. Un uomo, un turista, non rientra alla base, dopo una giornata d’escursione nell’alta Valle Bavona. Amici e parenti sono preoccupati. E, in quel momento, la missione affidata al Club Alpino Svizzero (CAS), alla Rega e alla polizia sembra essere parecchio difficoltosa. Buio e zona impervia non sembrano facilitare le ricerche. «Invece tutto si è risolto con un lieto fine – conferma Andres Maggini, capo colonna della sezione locarnese del CAS –. Il disperso è stato localizzato poco prima delle 22.30»

Il cellulare che non prende più – L’uomo soggiornava nel Locarnese con altre persone. Aveva deciso di affrontare un percorso che lo avrebbe portato nella zona della capanna del Piano delle Creste. Per un motivo o per l’altro, a un certo punto non è più riuscito a ritrovare la retta via. Non solo. Il cellulare, come spesso accade in Valle Bavona, non prendeva. Questo dettaglio aveva destato preoccupazione nei suoi famigliari, che dal tardo pomeriggio avevano tentato di contattarlo, invano.

Una luce nella notte – Proprio quel cellulare, tuttavia, è risultato decisivo nel ritrovamento dell’uomo. «Infatti – spiega Maggini – la luce dell’apparecchio è stata avvistata dall’elicottero. È in quel modo che si è riusciti a localizzare il disperso, recuperato poi in buone condizioni. Abbiamo avuto un po’ di fortuna, non lo nascondiamo. Ma tengo a precisare, ancora una volta, l’ottima collaborazione che c’è stata tra CAS, polizia e Rega».

Un agosto complicato – Per Maggini e compagni, quella che sta per concludersi è stata un’estate di fuoco. «Infatti, soprattutto nel mese di agosto, abbiamo ricevuto tantissime chiamate d’intervento. Speriamo che ora la situazione si calmi un po’». 

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