Ticinesi sotto shock dopo un incidente che solo per un caso non ha provocato vittime: «Struttura esclusiva, ma hanno quasi fatto finta non fosse successo nulla. Ci siamo fatti trasferire»
LUGANO - Una vacanza esclusiva ha rischiato di lasciare strascichi dolorosi nella memoria di una famiglia ticinese in vacanza nella splendida isola di Mykonos. Qui, al Myconian (uno degli hotel più esclusivi delle Cicladi), lo scorso mercoledì si è verificato un incidente che, solo per una fortunata coincidenza, non ha provocato vittime.
«Per accedere alla struttura - ci spiega G.* - si passa da una strada privata con una pendenza estrema, tale da essere pericolosa». Proprio questa pendenza ha giocato un brutto scherzo all’autista di un camioncino in transito: «Erano circa le 17. A un certo punto abbiamo sentito delle urla pazzesche. Il mezzo, a pochi metri dall’hotel, comincia a puntare a tutta velocità verso la struttura e più precisamente verso quella che è la piscina dei bimbi. L’autista riesce soltanto a saltare giù dal veicolo prima che questi vada a schiantarsi contro un muro. Si erano rotti i freni, ma noi, onestamente, abbiamo pensato a un attentato».
L’impatto è fortissimo. Il camioncino sfonda il muro in sassi e finisce proprio dentro la piscina per i bambini. «È un miracolo che fosse vuota. Pochi minuti prima noi eravamo lì a fare il bagno con il nostro bambino. È stata sfiorata la strage».
«Siamo ancora provati - prosegue il testimone -. La nostra bimba è stata sotto shock. Per giorni ha continuato a ripetere di avere paura della “macchina che vola”». Ciò che ha stupito maggiormente la famiglia ticinese è stato però l’atteggiamento dell’hotel: «Inizialmente hanno quasi fatto finta di nulla. Non hanno nemmeno chiamato polizia o ambulanza. Forse volevano mantenere un profilo basso per evitare problemi».
L’intenzione dei vacanzieri, a quel punto, è quella di levare le tende il prima possibile. «Hanno sistemato il tutto semplicemente ricostruendo il muretto. Ma quella strada è pericolosa e la bambina era spaventata. Dopo vari reclami, alla fine, ci hanno spostato in un’altra struttura».
La mente continua ad andare all’incidente di mercoledì: «Fosse successo qualche minuto prima noi saremmo stati travolti. E forse non sarei qui a raccontare l’accaduto».
*nome noto alla redazione