In polizia è operativo un nuovo agente contro la violenza tra le mura di casa. Ben 55 casi solo nella città di Lugano
LUGANO - La Polizia Città di Lugano si è dotata di una nuova figura per contrastare il fenomeno della violenza domestica: dallo scorso novembre è infatti operativo un agente nell’ambito del progetto di intervento denominato VIDO (acronimo di violenza domestica). L’incarico è stato affidato ad un poliziotto di provata esperienza e con una lunga carriera alle spalle, il quale opera in stretta collaborazione con il coordinatore del servizio violenza domestica della Polizia cantonale, il con il sgtm Giorgio Carrara.
Il progetto VIDO si pone quale obiettivo quello di contrastare un fenomeno che negli anni ha visto un significativo aumento dei casi, infatti nel 2018, in Ticino, sono stati registrati 1088 casi.
Nella sola Regione III del Luganese, nei primi tre mesi di quest’anno sono stati effettuati 91 interventi di Polizia nell'ambito della violenza domestica di cui 55 solo a Lugano. Di questi, ben 21 sono successivamente sfociati in denuncia penale d'ufficio.
I compiti - L’agente incaricato, che funge da antenna sul territorio, ha la funzione di raccogliere tutte le informazioni utili ad approfondire i diversi episodi di violenza; individuare soluzioni puntuali; assicurare la presa di contatto con le vittime offrendo loro accompagnamento e sostegno qualificati; promuovere a livello locale programmi specifici con l’obiettivo di favorire l’informazione e l’emancipazione (es. incontri pubblici, collaborazioni con gli enti coinvolti). L’azione di vicinanza alle famiglie in cui avviene l’abuso consente inoltre di abbattere i muri di silenzio che molto spesso isolano le vittime di violenza. La presenza attiva dell’agente sul territorio e l’interazione con i diversi attori istituzionali e sociali favoriscono quindi una collaborazione capillare e specialistica con la Polizia cantonale.
Ad oggi, dopo circa quattro mesi di attività, il progetto - fa sapere la polizia - «ha dato riscontri positivi: è stata intensificata la collaborazione tra la Polizia comunale e la Polizia cantonale in questo ambito di intervento; sono stati attivati diversi contatti con istituti e ospedali, con l’obiettivo di promuovere conferenze sul tema, rivolte in particolare ai dipendenti delle strutture».