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CANTONE«Non avevo colto la gravità della situazione»

21.05.19 - 10:43
Parla il direttore dell’istituto scolastico di Arbedo-Castione oggi a processo per favoreggiamento
Tipress (archivio)
Il direttore delle scuole, nel 2015, avrebbe sottratto l’allora docente al procedimento penale per ripetuti atti sessuali con fanciulli.
Il direttore delle scuole, nel 2015, avrebbe sottratto l’allora docente al procedimento penale per ripetuti atti sessuali con fanciulli.
«Non avevo colto la gravità della situazione»
Parla il direttore dell’istituto scolastico di Arbedo-Castione oggi a processo per favoreggiamento

LUGANO - «La madre dell’allievo mi aveva detto che il maestro praticava dei massaggi alla schiena e fin sotto l’elastico delle mutande: non avevo colto la gravità della situazione». Così il direttore dell’istituto scolastico di Arbedo-Castione, che oggi compare alle Correzionali per favoreggiamento: nel giugno del 2015 avrebbe sottratto l’allora docente al procedimento penale per ripetuti atti sessuali con fanciulli. «Ho agito in buona fede» spiega davanti al giudice Marco Villa.

L’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore generale Nicola Respini, gli rimprovera principalmente di non aver immediatamente segnalato i fatti alle autorità inquirenti. Una volta ricevuta la segnalazione dalla madre del bambino, il direttore aveva infatti chiamato il sindaco e poi aveva informato il maestro.

Quest’ultimo voleva poi chiarire la situazione con gli autori della segnalazione, «ha quindi deciso di recarsi da loro: io ho cercato di fermarlo, con tono seccato». In casa i genitori però non c’erano. «E per quella sera la questione era finita lì».

Per garantire la sicurezza degli allievi, «il giorno successivo avevo previsto di essere presente in classe, ma gli allievi erano in gita. Su indicazione del capodicastero ho però proceduto alla sospensione del docente fino al termine dell’anno scolastico e a contattare un supplente». Quel mercoledì aveva quindi anche contattato l’ispettorato scolastico, che gli avrebbe suggerito di contattare la polizia il venerdì, «dato che giovedì era festa» racconta ancora il direttore, difeso dall’avvocato Niccolò Giovanettina.

L’articolo 104 della Legge organica comunale, gli ricorda il giudice Marco Villa, prevede che «il membro del Municipio, delle sue commissioni e delegazioni, e il dipendente che nell’esercizio delle sue funzioni ha notizia di un reato di azione pubblica è tenuto a farne immediato rapporto al Municipio o al Ministero pubblico, trasmettendogli i verbali e gli atti relativi; qualora ne informi il Municipio, esso è tenuto a trasmettere immediatamente la segnalazione al Ministero pubblico». Ma l’imputato afferma: «Non ne ero a conoscenza».

A breve la parola passa alle parti.

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