Rapinato un bancomat. Il racconto di una delle prime persone giunte sul posto
STABIO - «Sono stato svegliato da un grande botto, mi sono affacciato dalla finestra e ho visto l’edificio che ospita la Banca Raiffeisen completamente avvolto dal fumo, sembrava un fungo atomico». Con queste parole un abitante di Stabio che vive a 80 metri da dove questa notte è stato fatto esplodere un bancomat racconta la disavventura del quartiere.
«Pensavo a un incidente o a una fuga di gas, sentivo delle voci in lontananza e sono corso in strada». Una volta davanti al civico 4 di Via Ligornetto è altro quello che si è trovato davanti e di persone nemmeno l'ombra. «La parete era completamente sfondata, pezzi di lamiera erano anche a 50 metri di distanza, un cavo usciva per diversi metri... Un disastro».
I malviventi erano già fuggiti, e a poco a poco sono sopraggiunti i vicini. «Ho visto il soffitto in cattive condizioni, così ci siamo assicurati che non ci fosse nessuno in pericolo. Un signore si è presentato con una spada in mano, mi ha spiegato che ha sentito parlare in una lingua straniera, il figlio è corso dietro ai ladri con la macchina, ma nulla».
I fuggitivi, bottino alla mano, hanno fatto perdere le loro tracce. La polizia ha organizzato un vasto dispositivo di ricerca in collaborazione con le Polizie comunali, le Guardie di confine e la autorità italiane. «Ho vissuto anche altrove e ho subito diversi furti, speravo che qui andasse meglio... ma questi eventi sono sempre più sistematici e organizzati, capisco che è difficile per le forze dell'ordine».
Si tratta infatti del quarto colpo con metodologie simili dopo Arzo, Coldrerio e Novaggio. Gli specialisti, giunti anche da Zurigo, hanno analizzato l'area per trovare il maggior numero di informazioni utili.