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BELLINZONA / BERNAUn sostenitore di Al Qaida dovrà pagare 80mila franchi

06.05.19 - 12:09
Tale è l'importo delle spese di procedura. La sua richiesta di esenzione è stata respinta dal Tribunale penale federale
tipress (archivio)
Il tribunale ha calcolato che l'economia domestica dispone di circa 1000 franchi al mese, una volta dedotti gli oneri
Il tribunale ha calcolato che l'economia domestica dispone di circa 1000 franchi al mese, una volta dedotti gli oneri
Un sostenitore di Al Qaida dovrà pagare 80mila franchi
Tale è l'importo delle spese di procedura. La sua richiesta di esenzione è stata respinta dal Tribunale penale federale

BELLINZONA - Un curdo condannato nel maggio 2014 per sostegno alla rete terroristica islamica Al Qaida e altri reati dovrà accollarsi le spese di procedura, pari a 80'000 franchi. La sua richiesta di esenzione è stata respinta dal Tribunale penale federale (TPF).

L'uomo era stato condannato dallo stesso TPF a 39 mesi di carcere, meno i giorni passati in detenzione preventiva. Ora ha scontato la pena. Nella sua decisione pubblicata oggi, il tribunale con sede a Bellinzona constata che la sua situazione finanziaria è migliorata: lavora al 50% e riceve una mezza rendita AI. Anche sua moglie ha trovato un lavoro. La coppia ha due figli e ne aspetta un terzo. Il tribunale ha calcolato che l'economia domestica dispone di circa 1000 franchi al mese, una volta dedotti gli oneri.

Originario d'Iraq il curdo, rifugiato in Svizzera, era stato cofondatore di una nuova organizzazione terroristica salafista-jihadista a composizione e struttura segrete e con ramificazioni europee, legata ad al-Qaida e denominata "Centro Didi Nwe Sezione Estero". Con il fratello minore aveva inoltre creato e amministrato diverse piattaforme online per diffondere testi e immagini che istigavano pubblicamente alla violenza. Il fratello era stato condannato a due anni di carcere con la condizionale.

I due erano stati arrestati l'11 novembre 2008 ed erano rimasti in detenzione preventiva circa un anno. Stando all'atto d'accusa, il 35enne era arrivato in Svizzera dall'Iraq nel 1998 e aveva ottenuto asilo. Fornendo informazioni false aveva fatto arrivare in Svizzera anche il fratello e la moglie.

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