Era finito in manette nell'ottobre del 2017 per un indebito vantaggio pecuniario di circa 130mila franchi. Gli 11 dipendenti sono stati nel frattempo risarciti
CHIASSO - Gli accertamenti penali in relazione all'inchiesta per usura ai danni di 11 dipendenti di due piccoli supermercati nel Mendrisiotto e in Leventina sono giunti a conclusione. A comunicarlo è il Ministero pubblico. Il Procuratore generale Andrea Pagani ha rinviato a giudizio - dinanzi a una Corte delle assise Correzionali - l'ex gestore delle attività commerciali, un 56enne cittadino italiano domiciliato nel Mendrisiotto.
L'uomo era stato arrestato il 16 ottobre del 2017. Era il titolare del negozio satellite di Via Bossi a Chiasso a cui Denner aveva revocato il contratto dopo le denunce di truffa e corruzione depositate da alcuni dipendenti che lo accusavano di distribuire buste paga da 3'500/4'500 franchi, ma stipendi reali di 1'500 euro, versati in contanti. Oltre a questo erano state denunciate anche «dure condizioni lavorative, incomprensioni, litigi, minacce e licenziamenti per "ristrutturazione"».
I fatti oggetto del procedimento vanno dall'agosto del 2014 al giugno del 2017 e riguardano un indebito vantaggio pecuniario pari a circa 130mila franchi. Il Ministero pubblico precisa che gli 11 lavoratori sono stati nel frattempo integralmente risarciti, secondo i parametri dei contratti collettivi vigenti, «grazie ai sequestri disposti tempestivamente».
Le ipotesi di reato a carico del 56enne (che era stato scarcerato dopo aver scontato quasi due mesi di detenzione preventiva) sono quelle di usura qualificata, siccome commessa per mestiere, e di appropriazione indebita. Reato, quest'ultimo, da porre in relazione ai fondi per alcune migliaia di franchi derivanti da un'indennità assicurativa spettante a un impiegato.