La magistratura ha accertato le responsabilità del cantiere a ridosso del fiume
BELLINZONA - Il Ministero pubblico ha chiuso la propria inchiesta in merito all’inquinamento registrato nel Vedeggio, in territorio di Mezzovico-Vira, il 19 gennaio 2017. In quell'occasione erano morti almeno 483 pesci ed erano stati emessi quattro decreti d’accusa nei confronti dei responsabili di un cantiere che si trovava a ridosso dell’argine sinistro del fiume, ravvisando così una responsabilità diretta in quanto accaduto.
Nei loro confronti la Procura ha proposto pene pecuniarie sospese, tra le 20 e le 30 aliquote, a cui si aggiungono le sanzioni, le spese di giustizia e le spese giudiziarie con importi variabili tra CHF 2'900 e 3'500.
Cantone accusatore privato - Alla luce di quanto emerso il Cantone si è costituito accusatore privato, per la mancata resa di pesca del patrimonio ittico morto e le spese di ripopolamento per riportare l’equilibrio alla situazione precedente l’inquinamento, per il valore ecologico delle specie non allevate in piscicoltura, per gli interventi d’urgenza, le verifiche, la raccolta e l’allontanamento dei pesci.
L'intervento del NOI - Il DT tiene a sottolineare come il tempestivo intervento del Nucleo operativo incidenti (NOI) della Sezione protezione aria, acqua e suolo, a supporto degli enti di primo intervento, permetta sempre più spesso, come anche in questo caso, di raccogliere mezzi di prova per accertare l’origine dell’inquinamento, valutare i danni ambientali e definire cause e responsabilità. Questa fase di identificazione delle cause, che porta in seguito alle singole responsabilità, risulta importante per arrivare al risarcimento dei danni arrecati all’ambiente.
Il Nucleo operativo incidenti - Il Dipartimento del territorio ricorda che il NOI è stato creato nel 2014, per volontà del Consigliere di Stato Claudio Zali, ed è specializzato nella protezione chimico-ambientale del nostro territorio, ed è disponibile 24 ore su 24 per fornire consulenza alla Polizia e ai Pompieri in caso di evento che possa comportare una minaccia di tipo atomico (A), biologico (B) o chimico (C).
Tra i compiti del NOI, ricordiamo, figura anche la ricerca diretta delle cause di un inquinamento e il supporto tecnico al Ministero Pubblico.
Si sottolinea infine che, nel recente bilancio attività 2017 del NOI, è risultato che le industrie e i cantieri edili sono tra le maggiori fonti di episodi negativi, come è il caso dell’inquinamento registrato nel fiume Vedeggio nel gennaio 2017. In linea generale, sarà pertanto importante proseguire nell’applicazione delle misure preventive avviate in passato ed espressamente mirate a queste due categorie. Nei casi in cui questi eventi toccano maggiormente un comprensorio sono inoltre applicabili ulteriori misure, come ad esempio fatto per la Roggia Scairolo, che tra il 2014 e l’estate del 2017 è stata interessata da 29 casi di inquinamento. Nello specifico, in accordo con i Comuni interessati, è stata fatta una capillare campagna di sensibilizzazione verso i proprietari fondiari e le diverse attività presenti, ed è stata allestita una documentazione completa di tutte le canalizzazioni pubbliche e private per permettere delle ricerche mirate ed efficaci, oltre alla posa di sonde multi-parametriche per monitorare costantemente la qualità delle acque della Roggia.