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«Un gran boato e la frana è scesa»

GORDOLA«Un gran boato e la frana è scesa»

20.05.18 - 10:09
Nella notte dalle sponde del riale Carcale si sono staccati dai 2.000 ai 3.000 metri cubi. Il Capo Dicastero: «Ce lo aspettavamo. Martedì speriamo di poter cominciare i lavori di sgombero»
Lettore Tio.ch / 20 minuti
«Un gran boato e la frana è scesa»
Nella notte dalle sponde del riale Carcale si sono staccati dai 2.000 ai 3.000 metri cubi. Il Capo Dicastero: «Ce lo aspettavamo. Martedì speriamo di poter cominciare i lavori di sgombero»

GORDOLA - Dopo giorni di apprensione la frana del riale Carcale a Gordola si è finalmente staccata. Questa notte. Attorno alle 4.40. «Abbiamo sentito diversi rumori. Piccoli scoscendimenti che hanno preceduto il boato vero quando la frana è scesa», rivela un nostro lettore che abita lì vicino.

Abbiamo quindi contattato telefonicamente il Capo Dicastero Ambiente ed energia Lorenzo Manfredi per avere una conferma. «Sì, la frana è scesa come previsto dal nostro geologo Franco Della Torre, senza creare nessun danno. La massa di materiale è quella che ci aspettavamo e si può quantificare tra i 2’000 e i 3’000 metri cubi», ci spiega. 

Martedì mattina la zona dove si è adagiato il materiale verrà ispezionata. «Gli esperti controlleranno - spiega Manfredi - se ci sono ancora movimenti, anche minimi, con una scansione radar. Se non dovessero trovarne si potrà iniziare con i lavori di sgombero». Verranno inoltre riposizionati dei punti di monitoraggio per tenere sotto controllo la zona con l’allarme automatizzato. Anche Via Cecchino - se non saranno rilevati problemi - potrebbe venire parzialmente riaperta (in alcune fasce orarie) da martedì 22 maggio.

Dopo questa frana la situazione sembra essersi stabilizzata. Anche se la sicurezza assoluta non può ancora essere garantita D’altronde, si sa, la natura non si può comandare. «Quello che doveva scendere è sceso», precisa ancora il Capo Dicastero. «Ora speriamo che la situazione si stabilizzi e rientri alla normalità. Anche se bisognerà aspettare lo sgombero dell’alveo del fiume Carcale dal materiale franato prima di dire che tutto è finito».

Infine, il nostro lettore, la cui casa è molto vicina alla zona della frana, intende ringraziare tutti per il sostegno. «Siamo grati a tutte le persone coinvolte: dalle autorità, ai geologi, agli ingegneri. Ci hanno sostenuto. Nella sfortuna abbiamo avuto la fortuna di incontrare tanta gentilezza e comprensione».

Il Municipio di Gordola rammenta inoltre che il pericolo non è terminato con il crollo. «Invitiamo la popolazione e i curiosi a rispettare la segnalazione e i divieti di accesso».

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COMMENTI
 

gabola 5 anni fa su tio
Ma dopo Davesco,non si è imparato niente? Chi ha dato i permessi per costruire un edificio (soletta in beton e di sicuro non comprata in un do.it) sul bordo di una zona a rischio?

Fran 5 anni fa su tio
Poveri. Che angoscia....
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