La disperazione di un cittadino di Canobbio che sta vedendo sparire una zona boschiva che si trova sotto casa sua: «Il terreno è instabile. Cosa stanno facendo?»
CANOBBIO - È iniziato questa mattina l’abbattimento di una porzione di bosco, in un costone a Canobbio, su un sedime privato. Un’operazione, questa, temuta da tempo da G.B., proprietario di un’abitazione che si affaccia proprio su quel pendio. Il motivo di tale apprensione? Per l’uomo, quel disboscamento, operato su un terreno già protagonista di passati scoscendimenti, rischia di generare una seconda Davesco (dove nel 2014 due persone persero la vita a causa di una frana dovuta al cedimento di un muro di sostegno).
Allo stato attuale, in quella porzione di terreno, si trova anche una villetta, un tempo abitata, ora quasi lasciata a sé stessa. I motivi di questo “abbandono” sarebbero almeno un paio. Il primo riguarda problemi strutturali all’abitazione dovuti allo scoscendimento citato (problema che sembra essere stato arginato costruendo un muro di contenimento); il secondo riguarda l’intenzione, da parte di una società costruttrice, di abbattere l’abitazione per costruirvi sopra degli appartamenti. Un progetto questo, già da tempo ostacolato da G.B. che avrebbe inoltrato due opposizioni creando una situazione di stallo.
Questa mattina, tuttavia, questo ostacolo sembra essere prossimo a venire aggirato. Il costruttore che ha in mano il sedime, si è recato assieme a dei selvicoltori per abbattere delle piante. «Almeno una trentina di alberi alti anche 20 metri, alcuni secolari - lamenta G.B. -. Qui ci sono ancora le lucciole e si affacciano i cervi, ma, a parte il danno che stanno per arrecare a questo scorcio di natura incontaminata, io temo che togliendo queste piante, non si faccia che rendere ancora più instabile quel terreno che è proprio sotto la mia abitazione».
Mappali alla mano abbiamo domandato a uno dei geologi del cantone se questa possibilità sia realistica o meno. La risposta è stata vaga. O meglio, senza un’attenta valutazione è impossibile esprimersi con certezza. Il geologo, tuttavia, spiega come gli alberi ad alto fusto abbiamo un impatto sia positivo che negativo sulla stabilità. Positivo perché permettono di assorbire acqua in eccesso e stabilizzare il terreno superficialmente, negativo perché, proprio a causa del loro peso, possono fungere da leva minacciando la stessa stabilità del pendio.
Una cosa appare certa, dalla mappa dei pericoli messa a disposizione dal Dipartimento del Territorio la particella in questione è effettivamente evidenziata come zona pericolosa ed è segnalato uno scivolamento superficiale (da 0 a 2 metri). Questo non vuol dire che non vi si possa costruire sopra, ma che il progetto, qualora riuscisse a partire, dovrà tenere conto di questa particolarità.