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CANTONEIl farmaco potrebbe cambiarle la vita, ma è guerra per il prezzo elevato

26.02.18 - 16:01
L'odissea di una 35enne affetta da una grave malattia potenzialmente gestibile con un medicamento che l'assicurazione malattia non vuole pagare
Il farmaco potrebbe cambiarle la vita, ma è guerra per il prezzo elevato
L'odissea di una 35enne affetta da una grave malattia potenzialmente gestibile con un medicamento che l'assicurazione malattia non vuole pagare

LUGANO - È una vera e propria odissea quella che sta vivendo A., 35enne residente in Ticino affetta da una rarissima patologia che richiede una terapia dai costi a dir poco proibitivi. All'origine del problema vi è proprio l'assunzione delle spese relative alla somministrazione del medicamento "Scenesse", a carico dell'assicurazione obbligatoria, per la cura della protoporfiria eritropoietica (rara malattia ereditaria che colpisce 1 persona su 150 000 nella popolazione dell'Europa occidentale) di cui è affetta l'assicurata. Costi che, negli ultimi anni, sono schizzati alle stelle tanto da spingere l'assicurazione malattia a rifiutare di coprire la differenza portando il caso fino al Tribunale federale. 

Farmaco prima "offerto", presto a 25 mila franchi a dose - Il medicamento, va detto, nonostante figuri come la prima terapia efficace per questo tipo di patologia, non figura nell'elenco delle specialità e neppure è stato omologato dall'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici (Swissmedic). I costi erano stati assunti in un primo tempo dalla ditta produttrice nell'ambito di un "compassionate use programm" e in seguito da un'assicurazione malattia per un importo di 6'560 franchi a dose per 4 o 5 dosi all'anno. 

L'impennata dei costi e il freno posto da Intras - In seguito all'aumento del prezzo del medicamento a 18'989 franchi per il 2016-2018 e a 24'772 franchi a partire dal 2019, l'assicurazione malattia Intras ha riconosciuto il rimborso fino a 6'560 franchi a dose per 4 volte all'anno e, a partire dal novembre 2016, solo dell'80% di questo prezzo. 

Il 21 settembre 2016, il Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino ha parzialmente accolto il ricorso di A. e ha condannato Intras a rimborsare all'assicurata 4 dosi del medicamento al prezzo di 18'989 franchi l'una.  

I ricorsi - Sia Intras che A. (quest'ultima non ha ritenuto la misura sufficiente) si sono rivolte al Tribunale federale che ha parzialmente accolto i ricorsi e rinviato la causa al Tribunale cantonale per una nuova decisione. 

Accertamenti insufficienti - In sostanza il TF, dopo avere riconosciuto l'utilità terapeutica del medicamento per curare la patologia in questione, ha ritenuto che nel caso concreto gli accertamenti effettuati dai giudici cantonali erano insufficienti per verificare se il medicamento fosse di reale giovamento per l'assicurata e per stabilire quante dovevano essere le somministrazioni annuali a carico di Intras. 

Il Tribunale federale ha quindi rinviato la causa al Tribunale cantonale per una nuova perizia. Peccato che, interpellati diversi medici e istituti specializzati in materia, nessuno abbia accettato di stilare la perizia richiesta (chi lo ha fatto è stato ricusato da una delle parti in causa). L'unico medico che il Tribunale cantonale è riuscito a reperire è stato il medico curante di A. Sulla base delle dichiarazioni di quest'ultimo Intras è stata condannata a rimborsare 4 impianti annui. Per l'assicurazione malattia, però, l'utilità terapeutica del medicamento non è stata ancora accertata. Per l'assicurata, invece, il numero di impianti rimborsati sarebbe insufficiente. Ed ecco i nuovi ricorsi.

Nessuna svolta - Il Tribunale Federale si è trovato così a dover decidere da una posizione di stallo. Constatato che il Tribunale cantonale non ha realizzato la perizia giudiziaria come richiesto (e non è stato in grado di stabilire il numero delle somministrazioni annuali se necessarie), ha quindi rinviato, ancora una volta, la causa all'autorità inferiore per nuova decisione.

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COMMENTI
 

InRose 6 anni fa su tio
Urca non ho parole, eppure ci sono quelle "aziende" che si permettono di telefonare a casa tua in orari anche dopo le 20.00 dicendoti che hanno delle offerte per farti cambiare cassa malati, ma certo complimenti ma se gli dici che hai una malattia con grossi costi ti appendono il telefono. Nota bene che la maggior parte non di identificano nemmeno, truffe ce ne sono un po' troppe, e questa povera ragazza lotta contro una malattia e non viene aiutata da nessuno.

rrsrrs 6 anni fa su tio
se al referendum si continua a votare per conservare questo scandaloso sistema sanitario gestito dai privati, non ci si deve poi lamentare

miba 6 anni fa su tio
L'avevo proprio scritto pochi giorni fa in un altro post di tio e cioè che vi è una notevole differenza tra le casse malati svizzero tedesche e le casse malati romande: quest'ultime per attaccarsi all'impossibile per non pagare oltre che a tempi lunghissimi nella gestione dei casi sono decisamente al top tra i nostri assicuratori malattia

Tio1949 6 anni fa su tio
Ma in italia?

Pepperos 6 anni fa su tio
Risposta a Tio1949
Dipende dalla regione! Lombardia la pagano.

axl 6 anni fa su tio
Vergogna !!!

tip75 6 anni fa su tio
le casse malati prendono la paga da noi e se lo sono dimenticati, questo grazie ai nostri politicanti che rubano la marmellata e la mangiano a colazione insieme a loro

Pepperos 6 anni fa su tio
Capitato incidente infortunio stradale in Francia ( si sono rilevanti dei grandi Signori) Suva: apriti o cieloooo...

Arciere 6 anni fa su tio
Semplicemente vomitevole. Fabbricante criminale per dei tali prezzi e bella pubblicità per Intras, che ha il coraggio di andare fino al TF per somme irrisorie per una casa malati, al costo di una gran figuraccia di m...

Arciere 6 anni fa su tio
Risposta a Arciere
correggo: cassa malati

Frankeat 6 anni fa su tio
E' risaputo che le "casse malati" servono per fare "cassa" e non per i "malati".

cacos 6 anni fa su tio
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