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Condannato l'automobilista. La famiglia della vittima: «Avremmo voluto ricevere una telefonata di scuse dall'automobilista, ma nulla»
LUGANO - Omicidio colposo. È questa la condanna decisa dal Procuratore pubblico per l'automobilista che il 3 aprile del 2016 fu protagonista di un incidente in cui perse la vita un motociclista 50enne.
Era quasi l'una di notte quando l'uomo alla guida del veicolo, stando al decreto d'accusa, «ometteva per imprevidenza colpevole di conformarsi ai suoi doveri di prudenza, trascurando di rivolgere alla strada tutta l'attenzione imposta dalle circostanze prima di svoltare a destra per accedere al parcheggio». L'uomo alla guida dell'auto, in sostanza, «non verificando attraverso gli specchietti retrovisori la presenza di altri utenti della strada, non scorse il motociclista che cadde rovinosamente a terra andando a collidere contro un palo lì presente decedendo sul colpo».
Per queste ragioni l'automobilista è stato condannato per omicidio colposo alla pena di 120 aliquote giornaliere da 80 franchi sospese per tre anni, a una multa di 1500 franchi e al pagamento delle spese giudiziarie che ammontano a 11mila franchi.
Una sentenza che non ha lasciato soddisfatti i familiari della vittima: «Ci aspettavamo una pena più severa. Ma almeno la verità è venuta a galla», spiegano al telefono. «Avremmo voluto ricevere una telefonata di scuse dall'automobilista, ma nulla. Non solo non si è mai fatto sentire, ma ha negato l'evidenza fino alla fine».
