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LOSONEOra l’appello varca il Gottardo: «Qualcuno ha visto mia zia?»

21.08.17 - 08:31
Venti giorni di ricerche e nessuna traccia di Geneviève Tomonaga-Ducotterd, scomparsa il 2 agosto davanti a casa sua. La nipote: «Chiedo aiuto ai turisti»
Ora l’appello varca il Gottardo: «Qualcuno ha visto mia zia?»
Venti giorni di ricerche e nessuna traccia di Geneviève Tomonaga-Ducotterd, scomparsa il 2 agosto davanti a casa sua. La nipote: «Chiedo aiuto ai turisti»

LOSONE – «Stiamo vivendo un incubo. Non saprei in quale altro modo descrivere questa situazione». Selena Valeriani ha il morale sotto i tacchi. Da ormai venti giorni si danna l’anima alla ricerca disperata di sua zia, Geneviève Tomonaga-Ducotterd, la 63enne scomparsa da Losone lo scorso 2 agosto. E ora chiede che il suo appello possa varcare il San Gottardo. «Zia Gene è sparita durante il periodo del Festival del film di Locarno, in un giorno di sole. C’erano un sacco di turisti in giro. Magari qualcuno l’ha vista. Chiunque possa darci un’informazione, si faccia vivo».

L’ultimo avvistamento – Sono le 11.35 di mercoledì 2 agosto quando Geneviève viene vista per l’ultima volta, da una conoscente. In quel preciso istante si trova sul tratto di strada che collega il Grottino Ticinese al Grotto Broggini, a poche decine di metri dalla sua abitazione, situata in Via San Materno. La donna, convalescente a causa di un’operazione al ginocchio, era uscita poco prima delle 8 per fare una passeggiata. Una persona l’aveva notata verso le 9.30 lungo la “strada dei polacchi” tra Arcegno e Golino.

«Chiediamo rispetto» – Quello che si sa è che poco prima di lasciare la sua abitazione la 63enne aveva avuto una discussione col marito. Quanto pesa questo dettaglio sulla vicenda di una donna scomparsa praticamente davanti a casa? Nella regione c’è chi, sottovoce, si lascia sfuggire ipotetiche speculazioni. Solo chiacchiere da bar? «Sì – assicura Selena –. È stata una normale discussione, come ce ne sono tante in famiglia. Lo zio è affranto per la scomparsa di zia Gene. Sta soffrendo molto e merita rispetto».

Falso allarme – Intanto le ricerche della donna continuano. Amici, conoscenti, parenti ogni giorno vanno a caccia di qualche indizio, di qualche traccia, perlustrando ogni angolo della regione. «Alcuni giorni fa ci è arrivata una segnalazione – puntualizza la nipote –. Ma si è rivelata infondata. La donna in questione camminava molto bene. Mentre mia zia, lo ricordo, era claudicante a causa dell’intervento chirurgico a cui si era sottoposta». 

Il grande interrogativo – Proprio per questo, il grande interrogativo rimane: Geneviève quella mattina aveva già affrontato un percorso piuttosto impegnativo viste le sue condizioni di salute. È verosimile che, dopo oltre tre ore di camminata, affaticata e sotto un sole cocente, si sia messa a fare ulteriori giri? E se fosse stata vittima di qualche malintenzionato? I dubbi si moltiplicano.

Un’attesa logorante – In parallelo prosegue pure l’inchiesta condotta dalla polizia cantonale, che lo scorso 3 agosto aveva diramato l’avviso ufficiale di scomparsa. «Ci è stato detto che si stanno valutando alcune piste – conferma Selena –. Non ci sono stati specificati ulteriori dettagli. Qualcuno ha anche ipotizzato un gesto estremo. Noi, in famiglia, lo escludiamo. Zia Gene non l’avrebbe mai fatto. Purtroppo i giorni passano e non abbiamo alcuna notizia. Siamo logorati dall’attesa».

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