I genitori di Alessandro hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. Loro figlio è nuovamente a casa. Mamma, papà e fratelli: «Ringraziamo tutti, dalle forze dell'ordine agli amici»
RIVERA - Tutto è bene quel che finisce bene. Alessandro Meyer, il 30enne scomparso dallo scorso primo luglio, è tornato a casa questa notte «sano e salvo». Dopo una decina di giorni d’inferno, tra incertezze e timori, pure i genitori del giovane hanno potuto tirare un lungo sospiro di sollievo. «Ci ha fatto vedere i sorci verdi. Eravamo molto in pensiero per lui», ci confida al telefono Cynthia Meyer, la mamma di Alessandro.
Poi ieri sera, attorno a mezzanotte, squilla il telefono. «Era lui. Era a Tesserete. Ci ha chiesto se potessimo andare a prenderlo. E così abbiamo fatto».
Dopo dieci giorni di angoscia e di silenzio, i genitori hanno quindi finalmente potuto riabbracciare loro figlio. La fine di un incubo per mamma, papà e i due fratelli di Alessandro, che hanno contribuito molto alla ricerca. «Vorremmo esprimere la nostra riconoscenza alle forze dell’ordine per tutti gli sforzi fatti. Ringraziamo soprattutto gli amici di Alessandro e i nostri amici. Senza di loro e senza il loro sostegno non ce l’avremmo mai fatta».