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LUGANO / ASCONARapina ad Ascona: non era la prima volta

30.05.17 - 10:22
A processo alle Criminali anche per altri colpi analoghi a Olten e Losanna
Rescue Media
Rapina ad Ascona: non era la prima volta
A processo alle Criminali anche per altri colpi analoghi a Olten e Losanna

LUGANO – Quello alla gioielleria Herschmann non era il primo colpo con fuga in bicicletta del sestetto da stamattina a processo davanti alla Corte delle Assise criminali di Locarno, riunita a Lugano e presieduta dal giudice Amos Pagnamenta. Gli autori, di età compresa tra i 25 e i 31 anni, sono finiti in manette dopo il colpo nel Locarnese. Ma in precedenza alcuni di loro avevano già agito con modalità analoghe: il 24 maggio 2016 in una gioielleria di Olten (anche in quel caso la fuga era avvenuta in bicicletta) e il 21 marzo 2014 in un negozio di preziosi di Losanna.

Il colpo di Olten è stato messo a segno da due di loro. Con una pistola giocattolo avevano fatto irruzione nel negozio, riuscendo a sottrarre ventotto orologi. Valore del bottino: almeno 334'300 franchi. I due erano poi fuggiti a piedi e in bicicletta.

Uno degli imputati presenti in aula deve invece rispondere della rapina di Losanna: un altro malvivente (attualmente in detenzione in Francia) era entrato nel negozio, fingendosi un cliente e chiedendo alla commessa di poter vedere alcuni orologi di marca. Soltanto in seguito l’imputato ha dunque fatto irruzione nel negozio. Nel colpo sono stati portati via 82 orologi, per un valore complessivo di quasi un milione di franchi.

In tutti i casi, gli autori ricevevano via sms o da altre persone istruzioni sugli obiettivi delle rapine. Per ricevere le informazioni necessarie per il colpo di Losanna, uno degli imputati aveva incontrato qualcuno ad Amsterdam.

Una serie di precedenti - Tutti e sei gli imputati hanno alle spalle una serie di precedenti, per furto, rapina e anche violenza nei confronti di altre persone. Il più giovane, cittadino lituano di venticinque anni, ha inoltre dichiarato che all’epoca dei fatti non aveva un’attività «perché trascorro tutto il tempo in carcere e, quando torno in libertà, ho bisogno di mangiare». In passato è già stato condannato per sette furti e due rapine.

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