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CANTONEMatteo Cheda si autodenuncia per usura e concorrenza sleale

18.04.17 - 07:07
Il fondatore della Scuola di giornalismo si è denunciato presso il Ministero Pubblico per "caporalato"
tipress
Matteo Cheda si autodenuncia per usura e concorrenza sleale
Il fondatore della Scuola di giornalismo si è denunciato presso il Ministero Pubblico per "caporalato"

LUGANO - In seguito a una segnalazione ricevuta dal sindacato Ocst, Matteo Cheda, fondatore della Scuola di giornalismo di Bellinzona, si è autodenunciato presso il Ministero pubblico ticinese per “caporalato” che secondo la legge svizzera corrisponde ai reati di usura e concorrenza sleale. A riferirlo è lo stesso Cheda in una nota stampa.

«Secondo l’articolo 157 del codice penale, se il colpevole fa mestiere dell’usura è punibile con una pena detentiva fino a dieci anni - segnala lo stesso Cheda -. L’inchiesta è condotta dalla procuratrice Raffaella Rigamonti».

Il fondatore della scuola di giornalismo spiega quindi cosa ha originato l'autodenuncia: «La Scuola di giornalismo, nata nel 2015, è non profit e la frequenza è gratuita. Ogni allievo riceve una piccola retribuzione per 12 mesi più l’abbonamento ai mezzi pubblici. L’importo è identico, indipendentemente se l’allievo va a scuola o se lavora a titolo volontario. I datori di lavoro versano alla scuola il valore della prestazione fornita dagli allievi. Gli allievi che durante i 12 mesi lavorano a titolo volontario finanziano quindi il salario e la formazione agli altri allievi. Un sistema simile a quello della cassa malati dove i sani pagano di più di quello che ricevono mentre per i malati vale l’opposto».

«Secondo l’Ocst - conclude -, tale metodo di finanziamento è illegale ed equivale a “caporalato”».

Matteo Cheda aggiunge, in conclusione - di ritenere di non aver commesso alcun reato ma di aver agito «nell’interesse pubblico allo scopo di aiutare giovani disoccupati a formarsi gratuitamente e a trovare lavoro in poco tempo».

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