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LUGANO«Andavano sentite tutte le ragazze»

08.03.17 - 12:12
Nel processo per il giro di duecento prostitute, i difensori chiedono il proscioglimento dalle accuse principali
TiPress
«Andavano sentite tutte le ragazze»
Nel processo per il giro di duecento prostitute, i difensori chiedono il proscioglimento dalle accuse principali

LUGANO – Usura e promovimento della prostituzione? Nulla di tutto ciò: la difesa chiede il proscioglimento (o comunque una riduzione della pena) per i quattro imputati alla sbarra per un giro di almeno duecento ragazze attorno all’ex postribolo Rosa Nera di Chiasso. Il processo si è aperto ieri davanti alla Corte delle Assise criminali di Mendrisio, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta e riunita a Lugano, a distanza di sette anni dai fatti (si parla del periodo compreso tra il 2008 e il 2010).

Una tariffa, molti servizi - I difensori hanno in particolare insistito sulla pigione giornaliera di 120 franchi richiesta alle ragazze per poter alloggiare in svariati appartamenti situati nella cittadina di confine, nelle immediate vicinanze dell’ex postribolo. Una tariffa che per l’accusa, rappresentata dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, è da considerarsi usuraia. «È una pigione che comprendeva tutta una serie di prestazioni offerte dalla Rosa Nera» afferma, tra gli altri, l’avvocato Sabrina Aldi. E aggiunge: «Agli atti non c’è nulla in merito al costo di una camera per l’esercizio della prostituzione, che può costare anche 150 franchi e che in questo caso era compreso».

«Libere di venire e andare» - Per quanto riguarda il reato di promovimento della prostituzione, i difensori sottolineano che «le ragazze erano libere di venire e andare». L’avvocato Daniel Ponti ribadisce che «arrivavano a Chiasso spontaneamente, senza nessuna costrizione».

Duecento ragazze? – L’avvocato Stefano Genetelli non ha mancato di criticare l’atto d’accusa, in cui si parla di almeno duecento ragazze straniere. «Ma dagli atti emerge che soltanto una minima parte di queste sono state sentite, della stragrande maggioranza non si sa praticamente nulla». Un osservazione su cui fa leva anche Aldi, sottolineando che «l’accusa deve dimostrare il coinvolgimento di ogni singola ragazza».

Il cameriere – Sul fronte dei ruoli esercitati dai quattro imputati all’interno della vicenda, secondo l’avvocato Carlo Steiger il suo assistito (un cittadino italiano di 38 anni) era soltanto un attore secondario. «Era un cameriere – afferma – non è stato complice di promovimento della prostituzione».

La richiesta dell’accusa – Nel suo intervento di ieri, l’accusa – lo ricordiamo – aveva chiesto pene sospese comprese tra i 13 e i 24 mesi.

La sentenza è attesa per oggi alle 16.30.

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