Le sue dimissioni fanno rumore e sollevano il dibattito sulle condizioni di lavoro all'interno della magistratura
BELLINZONA - Le dimissioni del procuratore pubblico Nicola Corti fanno rumore. La lettera inviata il 22 dicembre all'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio è stata definita dalla Rsi «di fuoco».
Infatti Corti, che lascerà il 1° luglio, critica pesantemente la dirigenza e la gestione del ministero pubblico. Secondo lui non ci sarebbero le condizioni e l'autonomia sufficienti per potere lavorare a pieno titolo. Da qui la decisione di abbandonare la giustizia ticinese.
L'ultima aggiunta degna di nota riguarda il fatto che il Ministero pubblico avrebbe appreso soltanto oggi dalla Rsi delle dimissioni di Corti.