Il racconto di una delle vittime della Edilmedia Sagl, agenzia di collocamento privata accusata di truffa e violazione della Legge federale sul collocamento e il personale
LUGANO - Che la Edilmedia Sagl chiedesse soldi promettendo lavoro in Svizzera è noto. Per questo motivo i titolari dell'agenzia di collocamento con sede a Chiasso sono stati accusati di truffa e violazione della Legge federale sul collocamento e il personale. Ma come agivano questi individui (non ancora condannati, ma praticamente rei confessi)? Lo sa bene S.R. e il suo compagno, tra le vittime del raggiro.
Cercare lavoro lontano da casa - Il bisogno di un lavoro ha portato infatti i due, di Verona, ad andare a spulciare gli annunci anche fuori dal confine italiano. «Il mio compagno è muratore. Ha inoltrato delle candidature per questa mansione anche in Svizzera», ci spiega la donna.
Il contatto con l'agenzia ticinese - Qualcuno risponde. È la Edilmedia Sagl che invita l'uomo ad un colloquio conoscitivo «con la società edile svizzera». L'incontro però è in Italia. Letteralmente a due passi dal confine e precisamente presso l'Hotel Gonzaga a Gaggiolo. «Al colloquio, il 30 giungo, troverà uno dei soci della società Edilmedia Sagl che le illustrerà tutti i parametri lavorativi», recita la mail. E così è. L'incontro avviene e l'offerta per il candidato muratore è allettante. Almeno 4413 franchi mensili più tredicesima.
La speranza e la gioia - La coppia resta in attesa, speranzosa, dell'esito del colloquio. Non devono aspettare molto. Dopo un paio di giorni tale Francesco di Edilmedia si fa risentire. «Il mio compagno era stato assunto», racconta S. Il morale è alle stelle. Avrebbe iniziato a lavorare il 26 settembre 2016. Tuttavia c'è ancora uno scoglio da superare prima di poter avere in mano il contratto. «Ci dicono che c’è da pagare il 3% sullo stipendio lordo annuale per le pratiche del collocamento privato svizzero». Sono circa 1500 euro che i due, saliti nuovamente in auto e percorsi ancora centinaia di chilometri, vanno a consegnare nelle mani delle Edilmedia che, dal canto suo, fornisce quella che sembra una reale documentazione d'assunzione.
Poi l'incubo - Il sogno si trasforma ora in un incubo. «Quando abbiamo letto della truffa ci è cascato il mondo addosso. E pensare che quei 1500 euro li avevo dovuti chiedere a mia figlia. Non li avevamo».
I due provano a chiamare l'Hotel per chiedere se fosse rintracciabile tale Francesco. Lo stesso, però, pare sia scappato senza nemmeno pagare il conto. Con i soldi in tasca dell'ennesima vittima.
Fate attenzione, potrebbero colpire ancora - Il Ministero Pubblico conferma: «Un soggetto potrebbe essere ancora attivo in Italia». E invita coloro che sono alla ricerca di lavoro alla massima cautela.