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QUINTOIl giorno dopo l'incidente: si lavora ancora per ripulire la strada

27.07.16 - 10:44
Lavori di sgombero fino a mezzogiorno. Sette ore di lavoro per estrarre i corpi. Interrogativi sulla sicurezza
FVR / M. Franjo
Il giorno dopo l'incidente: si lavora ancora per ripulire la strada
Lavori di sgombero fino a mezzogiorno. Sette ore di lavoro per estrarre i corpi. Interrogativi sulla sicurezza

QUINTO - Ha suscitato grande sgomento l'incidente stradale accaduto ieri a Quinto sulla A2. Una famiglia intera è stata annientata in un pomeriggio di fine luglio sull'autostrada dei tanti vacanzieri che la percorrono ogni estate per raggiungere le località del Mediterraneo più amate da tedeschi, alsaziani e svizzeri tedeschi.

Lavori di sgombero fino a mezzogiorno - Questa mattina sulla carreggiata nord, teatro della disgrazia, i pompieri sono di nuovo al lavoro per pulire a fondo il manto stradale dai detriti lasciati dai tre veicoli coinvolti dall'incidente. Ci sono bulloni, pezzi di ferro, olio sulla carreggiata, che vengono raccolti grazie a uno speciale macchinario. I lavori si protrarranno fino a mezzogiorno. Fino a quell'ora, tra la galleria di Stalvedro e Quinto, la circolazione continuerà ad essere bidirezionale.

Famiglia dalla Renania-Palatinato - Era da poco passato mezzogiorno quando un camion si è andato a schiantare contro la Renault sulla quale viaggiava una famiglia proveniente dalla Germania e più precisamente da Otterberg, piccolo centro di poco più di 5.000 abitanti nel circondario di Kaiserslautern (KL), in Renania-Palatinato, regione nella Germania sud-occidentale famosa per le sue storiche città vescovili.

Famiglia annientata - L'auto è rimasta schiacciata e per i quattro componenti della famiglia, padre e madre di 43 anni, e due bambine di 12 e di 8 anni, non c'è stato nulla da fare.

Sette ore di lavoro per estrarre i corpi - Ci sono volute ben sette ore di lavoro per estrarre e recuperare i poveri corpi della famiglia tedesca.

Il semaforo della morte - Sui motivi che hanno originato la disgrazia sta indagando la polizia. Non sono ancora infatti conosciute le ragioni per cui l'autista italiano di 50 anni, dipendente di una importante impresa di trasporti bergamasca, non si sia accorto dei veicoli in fila. Su LaRegioneTicino si osserva che l'incidente si è verificato nella coda formata da quello che è stato ribattezzato «il semaforo della morte». Un impianto di dosaggio del traffico che crea code ormai quotidianamente e che è stato pensato e posato dalle autorità confederali per il dosaggio del traffico in transito verso la galleria del San Gottardo. 

Interrogativi sulla sicurezza - Un impianto che ha visto la morte di sei persone in due distinti tamponamenti. Con l'incidente di ieri, infatti, tornano alla ribalta gli interrogativi sulla sicurezza di un semaforo su un tratto di autostrada già teatro di diverse disgrazie e battuto quotidianamente da migliaia di camion.

L'Ustra si astiene da ogni commento - Da parte dell'Ustra, contattato dai giornali, si preferisce attendere che la polizia abbia terminato la sua inchiesta sull'incidente e di conseguenza astenersi da ogni dichiarazione.

Le condizioni di salute dell'autista 50enne - Sulle condizioni dell'autista, infine, non vi sono novità. Fino ad ora non sono stati trasmessi alla polizia cantonale nuovi bollettini medici riguardanti la sua salute, in pericolo a causa del violentissimo impatto. Contattata telefonicamente, l'azienda di trasporti della provincia di Bergamo presso la quale è impiegato il cinquantenne, ci ha informato che il titolare è irreperibile per tutta la giornata, in quanto fuori sede per impegni di lavoro.

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