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LUGANOCaso epatite al Civico: rinviato a giudizio l'EOC

15.04.16 - 10:04
Il Procuratore Generale John Noseda ipotizza il reato di lesioni colpose gravi, subordinatamente di lesioni colpose semplici, in base dell'articolo 102 del Codice penale
Foto Ti-Press
Caso epatite al Civico: rinviato a giudizio l'EOC
Il Procuratore Generale John Noseda ipotizza il reato di lesioni colpose gravi, subordinatamente di lesioni colpose semplici, in base dell'articolo 102 del Codice penale

LUGANO - Il Procuratore Generale John Noseda ha rinviato a giudizio, dinanzi alla Pretura penale del Canton Ticino, l'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) rappresentato dal suo Direttore generale. Nei confronti dell'EOC si ipotizza il reato di lesioni colpose gravi, subordinatamente di lesioni colpose semplici, in base dell'articolo 102 del Codice penale che regola la responsabilità dell'impresa.

Il caso in oggetto è avvenuto nel dicembre del 2013 presso il Servizio di radiologia dell'Ospedale Civico di Lugano. Infatti, nell'ambito di esami di Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) con iniezione endovenosa di un mezzo di contrasto, tre pazienti furono infettati dal virus dell'epatite C.

«Questo è accaduto», secondo l'accusa, «per colpevole negligenza e in violazione delle più elementari regole nell'utilizzo del materiale sterile e delle linee guida internazionalmente riconosciute in materia di prevenzione della trasmissione di agenti patogeni.  Le approfondite indagini messe in atto dal Ministero Pubblico non sono riuscite a determinare l'identità dell'operatore sanitario responsabile dell'evento, e questo, in base alle perizie, a causa di una carente organizzazione interna, non rispettosa della norma ISO 9001: 2000 pur adottata al momento dei fatti dal Servizio di radiologia citato».

L'EOC, per contro, contesta ogni accusa e l'applicabilità dell'art. 102 del Codice penale.

 

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