Il Dipartimento del Territorio ha segnalato il caso di lunedì 11 aprile al Ministero pubblico e si costituirà accusatore privato nei confronti dei presunti responsabili
GRANCIA - Moria di pesci nella Roggia Scairolo all'altezza dei centri commerciali di Grancia. Lo riferisce il Dipartimento del Territorio in una nota, informando di avere allertato il Ministero Pubblico che ha aperto un'inchiesta per la verifica di eventuali responsabilità penali. «Per questo danno al patrimonio ittico e il relativo risarcimento, il DT si costituirà accusatore privato nei confronti di coloro che saranno
ritenuti responsabili».
L'origine dell'inquinamento, segnalata lunedì poco prima delle ore 13.00, che ha provocato la morte di 110 trote fario (taglia variabile da 3 a 34 cm) e 140 strigioni, non sarebbe naturale, ma contemporaneamente non è stata rilevata la presenza di idrocarburi, né di sostanze cementizie. La moria di pesci interessa un tratto del corso d'acqua di circa 500 metri.
Sul posto sono giunti la Polizia cantonale e la Polizia comunale, i Pompieri, i Servizi tecnici comunali, un consulente di picchetto della Sezione protezione aria, acqua, suolo e un funzionario dell’Ufficio della caccia e della pesca.
«Il punto d’inizio della moria sulla roggia - si legge nel comunicato stampa - è stato identificato: corrisponde al punto di immissione di una tubazione per le acque meteoriche, già conosciuta agli specialisti per alcuni eventi passati».
«L’accertamento - prosegue la nota - ha permesso di circoscrivere l’area di ricerca della fonte di questo ennesimo inquinamento e sono tutt’ora in corso, da parte della Polizia cantonale, delle verifiche dalle quali emergono delle situazioni sospette. In parallelo il Dipartimento del territorio (DT) sta procedendo alle analisi dei campioni raccolti il giorno dell’evento. L’esito dei risultati analitici sarà incluso in un rapporto tecnico che verrà messo a disposizione degli inquirenti».