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BELGIO / CANTONELa ticinese a Bruxelles: «Abbiamo paura, ora cambia tutto»

22.03.16 - 17:01
Giorgia Perpellini, dalla capitale belga ci racconta: «La città è impazzita. Traffico in tilt. Supermercati presi d'assalto»
Giorgia Perpellini
La ticinese a Bruxelles: «Abbiamo paura, ora cambia tutto»
Giorgia Perpellini, dalla capitale belga ci racconta: «La città è impazzita. Traffico in tilt. Supermercati presi d'assalto»

BRUXELLES - Era da poco arrivata nel suo ufficio, a pochi metri da Maelbeek, quando ha sentito degli attacchi terroristici che stamattina hanno masso in ginocchio Bruxelles, ma, simbolicamente, l'Europa intera.

Da Lugano a Bruxelles - Giorgia Perpellini, di Lugano, è a Bruxelles da novembre per uno stage presso una nota catena alberghiera. Il suo posto di lavoro è di fianco al Parlamento, in piazza Lussemburgo. A due passi da dove oggi si è consumata la tragedia. «La maggior parte delle persone era già in ufficio quando sono avvenute le esplosioni - ci racconta -. Qui, in genere, si comincia a lavorare alle 9».

«Codice arancione» - Le prime informazioni che le arrivano sono quelle riguardanti l'attacco in aeroporto. Poi di quello nella metropolitana. Il clima si fa presto teso. «I manager hanno subito tenuto una riunione. Quindi è scattata l'allerta e il codice "arancione" - spiega -. La stessa del "dopo Parigi". In hotel è stata chiusa l'entrata principale degli impiegati e nell'atrio è stato installato il metal detector». La catena presso quale lavora Giorgia, già in novembre si era dotata di nuovi dispositivi di sicurezza. «Le ambasciate, dagli attentati di Parigi, hanno piazzato dei militari davanti agli accessi dei loro edifici. Noi avevamo fatto lo stesso per un mese e mezzo. E da oggi si ricomincia».

«Da oggi cambia tutto» - Nonostante ciò, fino a questa mattina, Giorgia ammette di non essersi sentita in pericolo. «Non era mai successo niente. Ora siamo tutti scossi. Molti hanno persino paura a tornare a casa».

Spostarsi diventa un problema - Proprio gli spostamenti sono la cosa più difficile per il comune cittadino. «La città è impazzita. Il traffico, con i mezzi pubblici fermi, è in tilt. Noi ci stiamo organizzando con una sorta di car sharing per fare ritorno a casa. Per chi è più lontano si prova con i taxi, ma reperirne uno oggi è un'impresa».

La gente ha paura e si organizza, forse, per restare in casa. «Sono stati presi d'assalto i supermercati. C'è chi fa rifornimenti di cibo. L'aria è elettrica».

Una città che non si ferma... - In tutto questo caos Bruxelles continua ad essere operativa. «La vita non si è fermata - aggiunge Giorgia -. Noi, come tantissimi altri, continuiamo a lavorare».

...Ma che soffre - «Oltre a tutta questa tragedia bisogna fare i conti con il resto. È stata dura, in questi mesi, a livello turistico. Non siamo Parigi o Londra. Gli hotel soffrono tantissimo visto che il target principale è costituito da quelli che partecipavano ai congressi. Tanti lavoratori sono dovuti rimanere a casa perché non c'era più lavoro. Chi ha un contratto a tempo indeterminato è protetto da una specie di cassa risparmio, ma tutti gli altri non hanno lavorato più. È triste vedere un hotel vuoto, ed eravamo contenti che finalmente si fosse tornati alla tranquillità. Eccoci invece di nuovo catapultati in un incubo».

La paura, tuttavia, non prende il sopravvento. «Non so come sarà per i prossimi giorni. Sicuramente ci sarà il timore nello spostarsi in metropolitana. Qui è il mezzo più comodo e ora quello che fa più paura. Ma non mollo, resto qui».

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