Fatture false inviate a centinaia di ticinesi. Un giro d’affari fantasma. E un titolare che svanisce nel nulla. In Via San Gottardo, intanto, è arrivata la polizia
MURALTO - Cosa si nasconde dietro alle fatture false inviate a centinaia di ticinesi da una ditta di arredamento per la casa? È bufera attorno alla CEB (Comfort e Benessere) di Muralto. E se inizialmente si pensava a un disperato tentativo di truffa, ora si stanno delineando ben altri scenari. Nel frattempo, nella mattinata di ieri, lunedì, la polizia ha fatto irruzione nell’ufficio situato al numero 20 di Via San Gottardo, allontanandosi poi con una donna.
Un uomo in fuga - C’è chi ipotizza il reato di riciclaggio di denaro sporco. Altri parlano di un furbo stratagemma per ottenere crediti bancari. Sta di fatto che il responsabile dell’impresa, un cittadino italiano, come già anticipato da Ticinonline, sembra essere svanito nel nulla. Il telefono dell’azienda risulta staccato e del titolare non c’è traccia.
Merce mai ordinata - Fatture di migliaia di franchi per merce mai ordinata. Un’operazione realizzata grazie alla mediazione di una ditta della Svizzera tedesca specializzata in incassi. Lo scopo, era stato ipotizzato in seguito alle segnalazioni di diversi ticinesi, poteva sembrare quello di trovare qualche ingenuo o distratto anziano pronto ad abboccare e a saldare il falso debito.
Denaro sporco - La realtà, tuttavia, sembra essere un’altra. Tutte queste finte fatture, secondo fonti informate, potrebbero servire per dimostrare di avere un grosso giro d’affari. E ottenere così importanti finanziamenti. E c’è un’altra ipotesi: la ditta di arredamento per la casa potrebbe avere come finalità ultima quella di riciclare denaro sporco.
Ufficio al terzo piano - L’azienda ha sede in Via San Gottardo 20 da diversi anni. Sul cartello all’entrata si legge che l’ufficio è al secondo piano. «In realtà - spiegano alcuni vicini - da qualche tempo l’attività era stata trasferita al terzo piano. Prima, quando stavano al secondo piano, avevano anche uno spazio espositivo. Da qualche anno andavano avanti solo con l’ufficio».
Precetti e denunce - Contro l’impresa figurano vari precetti esecutivi, accumulatisi nel corso degli anni. E, stando al Ministero Pubblico, risultano diverse denunce contro il titolare. Tanto che la polizia ha aperto un’inchiesta. L’Ufficio stampa della polizia cantonale, da noi contattato, per adesso ha preferito non esprimersi sulla vicenda.