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CUGNASCO-GERRAIl quartiere si ribella: “Vogliamo ancora sentire i galli cantare”

02.12.15 - 17:26
È polemica attorno al pollaio ‘fastidioso’. Dopo l’ammonimento del Municipio in seguito alle lamentele di una cittadina, si scatena una reazione popolare. Raccolte oltre 200 firme
Il quartiere si ribella: “Vogliamo ancora sentire i galli cantare”
È polemica attorno al pollaio ‘fastidioso’. Dopo l’ammonimento del Municipio in seguito alle lamentele di una cittadina, si scatena una reazione popolare. Raccolte oltre 200 firme

CUGNASCO-GERRA - “Vogliamo ancora sentire i galli cantare”. È, in sintesi, il messaggio contenuto nella petizione recapitata di recente al Municipio di Cugnasco-Gerra. In totale oltre 200 firme, a sostegno dei proprietari di un pollaio situato nel nucleo del paese. La vicenda, sollevata da Ticinonline, è legata alla lamentela depositata alle autorità comunali da una cittadina giunta da poco in paese. La donna, nella segnalazione, si dichiara infastidita dal canto notturno dei galli. Da qui, l’ammonimento del Municipio ai proprietari del pollaio.

Un’intimazione al silenzio, con tanto di possibili controlli di polizia, che sembra avere fatto infuriare il vicinato. Le 230 firme raccolte in poche settimane nel quartiere sono accompagnate da un testo eloquente. “Il canto dei galli non ci ha mai dato fastidio. In un comune di campagna come Cugnasco-Gerra si vuole ancora sentire il canto dei galli”.

Nella lettera consegnata al Municipio si sottolinea un aspetto particolare. “La signora infastidita - fa notare uno degli autori dell’iniziativa - aveva cercato di raccogliere firme per fare cessare il canto di quei galli. Nessuno di noi ha firmato. Mentre adesso in tanti hanno firmato per farli continuare a cantare. Vorrei fare notare che questa petizione a sostegno del pollaio è partita dal vicinato. Ci vuole davvero più tolleranza. In Ticino si vuole sopprimere la musica dei bar, censurare il suono delle campane, ora c’è pure chi chiede di non fare più cantare i galli. Se diamo corda a ogni lamentela di questo tipo, costruiremo una società fatta di costrizioni”.

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