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CANTONEUn colloquio di lavoro inaccettabile (ma vero): ecco l’audio

19.10.15 - 16:15
L’offerta di lavoro sui generis di un’azienda di pulizie del Mendrisiotto
Un colloquio di lavoro inaccettabile (ma vero): ecco l’audio
L’offerta di lavoro sui generis di un’azienda di pulizie del Mendrisiotto

MENDRISIO - "Cercasi addetto/a alle pulizie per azienda di nuova apertura". Recita così l’annuncio, apparso nei giorni scorsi su tutti.ch e sulla pagina Facebook "Ti Offro" Un lavoro qualunque, all’apparenza. E invece no. Maria* si è presentata al colloquio, che si è svolto la settimana scorsa in un ufficio di Novazzano: ecco come è andata.

Il contratto - "Le faccio un contratto commerciale regolare, lo abbiamo studiato, se lei mi raggiunge un obiettivo di fatturato le do lo stipendio, diversamente…". Attacca così il titolare dell’azienda (ascolta l'audio allegato). Non ci gira troppo attorno: Maria è stupefatta.

Il colloquio - "Pensavo si trattasse di un normale colloquio per un’assunzione" racconta la candidata: "Quello che mi hanno proposto, in realtà, era tutt’altro". Un contratto commerciale per una donna delle pulizie, di per sé, suona strano. Maria vuole vederci chiaro, e giustamente chiede... 

Ma è come se fossi in proprio?

"No, in proprio non facciamo niente".

Allora come funziona? 

"È un contratto commerciale. Nel momento in cui lei trova 10 aziende (in cui fare le pulizie, ndr.) si prende lo stipendio". 

E se ne trovo cinque? 

"Prende di meno. Io le do una percentuale: se il fatturato è di 5mila franchi, prende il 10%, 500 franchi".  

Capito? Maria dovrebbe trovare i clienti (uffici, aziende) pulire gli stabili, insomma fare tutto: il 90% delle sue fatiche, però, finisce al “datore di lavoro” (che più che altro, qui, è un “prenditore” di risorse). Zero salario, nessun campionario o prodotto da vendere. Per finire, anche la lezione di morale. Davanti alle perplessità della candidata, il datore di lavoro sentenzia: "La vita è questa, bisogna darsi da fare… mettersi in discussione. Non è più come una volta". Maria, naturalmente, non ha accettato. Qualcun altro l’avrà fatto?    

"Pratiche da condannare" - L’Associazione ticinese delle imprese di pulizia (Aipct), da noi contattata, "condanna queste pratiche" per bocca del presidente Paolo Thoma: "Le irregolarità nel settore ci sono – spiega Thoma – anche se va detto che le 24 aziende nostre associate rispettano e superano i minimi salariali previsti dal Ccl". Certo, poi "ci sono circa un centinaio di piccole e piccolissime aziende che non rientrano nell’associazione" precisa il segretario Pierfranco Gabella: "Un sottobosco insondabile".  

* nome noto alla redazione

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