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BELLINZONAIl super infiltrato vuota il sacco: ma come faranno a giudicarlo?

28.09.15 - 16:02
Fausto Cattaneo messo sotto torchio dal giudice. Difficile, tuttavia, che la verità venga a galla. L'ex poliziotto: "Forse pubblicherò un secondo libro"
Ti-Press / Carlo Reguzzi
Il super infiltrato vuota il sacco: ma come faranno a giudicarlo?
Fausto Cattaneo messo sotto torchio dal giudice. Difficile, tuttavia, che la verità venga a galla. L'ex poliziotto: "Forse pubblicherò un secondo libro"

BELLINZONA - Come faranno a giudicarlo con equità? È la domanda che sorge spontanea nel corso della prima giornata di processo nei confronti dell'ex poliziotto antidroga Fausto Cattaneo. Nell'aula del Tribunale penale federale di Bellinzona c'è di che spaccarsi la testa. Troppi gli anni trascorsi dai fatti. Troppe le vicende che si intrecciano. Troppi i nominativi che emergono dagli atti.

Realtà sommersa - La sensazione è che la verità su una vicenda che tra gli anni '90 e gli anni 2000 scosse l'intera Svizzera resterà probabilmente sommersa. "È passato tanto tempo", ripete più volte Cattaneo di fronte alle sollecitazioni del giudice. E non ha tutti i torti. Così come forse non aveva tutti i torti il suo legale Niccolò Salvioni nel sostenere, in apertura di dibattimento, l'incompletezza dell'atto d'accusa.

Sotto torchio - Cattaneo, accusato di denuncia mendace e sequestro di persona, viene messo sotto torchio dal giudice. Per l'accusa lui ha orchestrato una trappola per fare saltare il posto al suo collega Sergio Azzoni, addirittura finito in carcere per una settimana nel settembre del 2003. Una vendetta, sempre stando all'accusa, ottenuta in collaborazione con C.H., un agente vodese, e con Carlos, un informatore brasiliano.

Il libro - La bomba per Cattaneo scoppia dopo il 2001. Vale a dire dopo la pubblicazione del suo 'libro verità', in cui rivela dettagli compromettenti sull'operato di Azzoni. Da allora sono passati ben 14 anni. A questo va aggiunto che le vicende raccontate nel volume risalgono a un periodo ancora precedente. Con tutta la buona voglia del giudice e degli inquirenti, è difficile che tutti i nodi vengano al pettine.

Nebbia - Cattaneo risponde, certo. Ma chi può provare, a distanza di così tanto tempo, che ciò che dice corrisponde al vero? Troppe le persone tirate in ballo, senza che ci sia una possibilità di un confronto. Carlos, uno degli uomini chiave, addirittura è dato per disperso. Non si sa dove sia. Forse è in Brasile. Nemmeno Azzoni è in aula. Un certificato medico lo dà per malato.

La sorpresa - Un personaggio sicuro di sé. Che appare determinato e chiaro nell'esposizione dei fatti. Probabilmente perché si rende conto che il tempo e le contingenze sono dalla sua parte. Fausto Cattaneo, preso da un attimo di euforia, si permette pure di andare oltre. "Magari pubblicherò un secondo libro. Sarà il seguito del primo. Ho 73 anni. Dipenderà da quanto tempo avrò ancora per ultimarlo".

Rabbia - È un fiume in piena, Cattaneo. "Non ho mai chiesto di importare cocaina nell'ambito della mia professione. Sono state dette tante bugie. E se dopo il 1991 ci sono stati problemi con Azzoni, non li ho cercati io". E si infuria. "È stato anche detto che mia moglie era una prostituta e che io ero un alcolizzato".

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