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LUGANOTeenagers da brividi: fanno affaroni comprando armi nelle rete oscura

18.08.15 - 16:13
Il deep web ha seguaci anche nella Svizzera italiana. Le rivelazioni di due minorenni e l'appello degli esperti: "Non aprite quella porta"
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Teenagers da brividi: fanno affaroni comprando armi nelle rete oscura
Il deep web ha seguaci anche nella Svizzera italiana. Le rivelazioni di due minorenni e l'appello degli esperti: "Non aprite quella porta"

LUGANO - Hanno comprato armi nella rete oscura per poi rivenderle a ricchi collezionisti dell'est, residenti in Ticino. Due teenagers di Lugano, ancora minorenni, vuotano il sacco e raccontano il loro singolare business. Il campo d'azione è il deep web o darknet, chiamato anche internet parallelo. Uno spazio in rete non accessibile tramite i sistemi classici e che sfugge, spesso, al controllo delle autorità. "È stato un nostro amico a mostrarci questo sistema - spiega uno dei due ragazzi -. Abbiamo guadagnato diverse migliaia di franchi".

La frontiera dell'illegalità - Non solo armi. Ma anche materiale pedopornografico, veleni, droga, farmaci proibiti. Tutto quanto di illegale esiste, lo si può trovare sul deep web. "Noi ci siamo limitati alle armi - racconta l'altro giovane -. Anche perché i nostri acquirenti volevano questo. Ci facevamo mandare il materiale a un indirizzo provvisorio. Poi procedevamo alla consegna. L'abbiamo fatto per qualche mese. In seguito abbiamo smesso, per paura".

Affari loschi - Accedere al deep web non è particolarmente complicato. "Si scarica il browser tor - sottolinea Davide Gai, esperto di informatica - e grazie a questo si può accedere a una rete parallela, non reperibile direttamente tramite Google. In sintesi chi conduce affari loschi ha il vantaggio di non essere direttamente rintracciabile dalla polizia. Ma il rischio di incappare in un'inchiesta internazionale c'è sempre. Ed è per questo che sconsiglio a tutti di entrare da quella porta. Non bisogna aprirla, nemmeno per curiosità. Altrimenti c'è il pericolo di avere problemi serissimi con le autorità".

Giovani attratti - In Svizzera è la polizia federale a occuparsi della tematica. "Non abbiamo cifre - fa notare la portavoce Myriam Stucki -. Però siamo a conoscenza di varie piattaforme in cui si commerciano prodotti illegali. Si va dalle droghe alle armi, ma è anche possibile acquistare documenti falsi. Non abbiamo strumenti specifici per stabilire se gli utenti del deep web siano minorenni o meno. Ma è chiaro che questo genere di tecnologie attira molto i giovanissimi". Poi Stucki si rivolge all'opinione pubblica. "I media, ma anche le famiglie e gli insegnanti hanno un compito fondamentale per quanto riguarda l'informazione e la prevenzione in materia".

Il ruolo dei genitori - Così la pensa anche il giudice dei minori Siro Quadri. Che non le manda a dire a mamme e a papà. "I genitori di oggi non possono più fare finta che queste cose non esistano. E soprattutto non possono nemmeno continuare a dire di non essere portati per queste tecnologie da giovani. Sul deep web si arriva addirittura a cercare e trovare persone disposte a uccidere. Mamme e papà devono essere consapevoli del mondo informatico. Tanto più che adesso si può accedere alla rete parallela anche dai cellulari".

Alta velocità - Davide Gai rincara la dose. "Internet ad alta velocità sta cambiando tutto. Il darknet sfrutta proprio questo fenomeno. A volte chi parla della rete parallela tende a sconfinare nella leggenda metropolitana. Molte cose, tuttavia, sono vere. E vanno prese in considerazione".

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