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CONFINE"Ho consegnato 50mila franchi in mano a Bignasca"

03.08.15 - 16:17
In un carteggio choc, nuove dichiarazioni dell’ex gestore del motel Lumino’s Girardi. Il Granconsiglio ha girato le carte in Procura. Attilio Bignasca nega tutto
Foto tio.ch/20 minuti
"Ho consegnato 50mila franchi in mano a Bignasca"
In un carteggio choc, nuove dichiarazioni dell’ex gestore del motel Lumino’s Girardi. Il Granconsiglio ha girato le carte in Procura. Attilio Bignasca nega tutto

COMO -  "Egregio signor Girardi, abbiamo preso atto del suo scritto e provveduto a trasmetterlo, per competenza, al Ministero Pubblico". Così l’ufficio presidenziale di palazzo delle Orsoline, in una lettera del maggio scorso che 20 minuti-Ticinonline ha potuto visionare, scriveva all’ex gestore del motel Lumino’s. Proprio lui, Luigi Girardi. Di nuovo. E di nuovo, va detto, c’è parecchio nel carteggio pre-estivo tra Bellinzona e Como (vedi documenti allegati) dove il manager a luci rosse si è ritirato, in una sorta di auto-esilio preventivo, una volta uscito dal carcere: qui, pochi giorni dopo – in data 6 maggio 2015 - arriva anche una lettera del Consiglio di Stato. "Ci riferiamo al suo scritto", scrive il cancelliere, "in cui fa riferimento ad un suo finanziamento alla Lega dei Ticinesi". Il Ministero Pubblico, dal canto suo, conferma di avere ricevuto la segnalazione dal Granconsiglio, e di stare attendendo che vengano presentate delle prove.  

Il giallo del finanziamento - Di che si tratta? Nelle carte dell’inchiesta che ha portato alla Stampa l’ex direttore del postribolo, come in quelle del processo in cui è stato condannato a due anni di carcere sospesi (a ottobre l’appello), del "finanziamento" non c’è traccia. "Non ne ho parlato negli interrogatori e nemmeno in seguito, avevo paura per la mia incolumità, ero stato interrogato ingiustamente e non volevo complicare la mia situazione. Il mio avvocato però ne era a conoscenza" dice lo stesso Girardi, che incontriamo a Como.

“50mila franchi per la Lega” - Ora, l’ex gestore del Lumino’s ha deciso di vuotare il sacco: "Nel maggio di due anni fa – dichiara - consegnai 50mila franchi in contanti negli uffici della Lega in via Monte Boglia"

Come? A chi?
"Li consegnai a mano in un fascio al coordinatore del partito, Attilio Bignasca, che conoscevo di persona".

Con quale intento?
"Chiaramente, per ottenere un trattamento di favore per il Lumino’s".

Era un incontro concordato?
"Non propriamente: semplicemente, mi presentai nel suo ufficio e glieli diedi, cash. Dissi che era un “pensiero per la Lega”".

E lui?
"Prese i soldi e disse di stare tranquillo. Io spiegai che avevo preso i soldi dalle casse dell’azienda con il consenso della gestione, quindi avevo bisogno di una ricevuta".

Gliela diede?
"A oggi, non mi è mai arrivata. Nonostante io l’abbia sollecitato sia durante quell’incontro, sia in seguito, al telefono. Mi diceva: “Sì sì, stai tranquillo” ma niente".

La risposta di Bignasca

Incontro e telefonate che sarebbero documentate in quattro diverse registrazioni, effettuate, a suo dire, dallo stesso Girardi. Attilio Bignasca, da noi contattato, nega categoricamente. "Ho incontrato due volte il signore in questione, di cui non conoscevo il nome: in nessuna delle due occasioni ho ricevuto soldi da lui, né lui me li ha offerti". 

E le registrazioni, le telefonate per la ricevuta?
“Smentisco categoricamente, questa storia mi sembra tutta una boutade dovuta al caldo, oppure un tentativo di infangare la Lega: se questo signore ha delle prove, allora che le presenti" conclude il politico che, apprendiamo, è stato citato da Girardi come testimone davanti al giudice nel processo d’appello. La soluzione del giallo, insomma, è rimandata (si spera) a dopo l'estate.

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