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CADENAZZO"I nostri bambini ci chiedono dov'è finita la maestra"

06.03.15 - 08:19
Nuovi dettagli sul caso della docente d'asilo sospesa perché accusata di essere "manesca"
"I nostri bambini ci chiedono dov'è finita la maestra"
Nuovi dettagli sul caso della docente d'asilo sospesa perché accusata di essere "manesca"

CADENAZZO - Bocche cucite al Municipio di Cadenazzo. Ma attorno alla scuola d’infanzia, e ai presunti maltrattamenti ad opera di una maestra «manesca», le voci corrono. Corrono da inizio febbraio, quando un bambino di 5 anni avrebbe raccontato a i genitori di «sberle» e altre punizioni inflitte a un compagno: questo, per lo meno, è quanto raccontato alla direzione della scuola dalla madre del bimbo. Contattata da 20 Minuti, quest’ultima si è rifiutata di rilasciare commenti. Il resto è cronaca: l’inchiesta amministrativa, la sospensione ad oltranza decisa dal Decs e un fascicolo aperto dalla Procura, come abbiamo riferito ieri. Il tutto a seguito della denuncia sporta da due madri: quella di cui sopra e la mamma del bambino che avrebbe subito i maltrattamenti. Due su venti. E le altre?

La lettera - La loro versione è racchiusa in due lettere inviate nei giorni scorsi alla Procura di Lugano e al Municipio di Cadenazzo, e firmate da una quindicina di mamme. «I nostri figli domandano di continuo la motivazione dell’assenza della docente, per tutelarli dalle informazioni che noi stessi riteniamo infondate e dolose abbiamo detto che la signorina è in congedo per malattia – si legge nella missiva – ma ci risulta difficile tutelarli ancora per molto, in quanto l’assenza risulta a oggi prolungata». Il racconto del resto della classe (una ventina di bambini in tutto) non confermerebbe infatti né le «sberle», per cui l’accusa è circoscritta a un unico episodio, né in generale i modi «maneschi» della maestra, definita al contrario una «ottima insegnante e una persona molto stimata e professionale».

"Amata da tutti" - Una maestra "amata da tutti i bambini", conferma al telefono una delle firmatarie della lettera. Che aggiunge: "Mi sono confrontata più volte con le altre mamme, e il racconto di tutti i bambini smentisce qualsiasi comportamento manesco. Tutti ricordano l'episodio in questione, e tutti hanno raccontato ai genitori che non ci sono state sberle, ma che il bambino è stato mandato semplicemente in castigo".

Ipotesi diffamazione - Ma non finisce qui. La mamma si dice "scioccata" del fatto di esser stata "avvisata della sospensione praticamente per mezzo stampa" e "di non essere stata mai interpellata finora né dal Municipio né dalla magistratura, e lo stesso vale per tutte le altre mamme ad eccezione delle due denuncianti". Anche secondo l'avvocato Cesare Lepori, legale difensore della maestra, la decisione della sospensione "è stata presa senza che nessuno svolgesse delle verifiche all'interno della classe" e sulla base "unicamente delle parole di due mamme, che per motivi particolari hanno dimostrato un risentimento personale nei confronti della mia assistita". Una delle due "accusatrici", precisa Lepori, è stata per questo denunciata per diffamazione.

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