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LUGANOChiude Mondo Giochi: "Mi arrendo, oltre confine costa meno"

05.02.15 - 08:50
Un altro storico negozio luganese abbassa le serrande dopo 36 anni di attività. Colpa dei grandi magazzini, di prezzi d’oltreconfine imbattibili e di una clientela sempre più rivolta al web
Foto DR
Chiude Mondo Giochi: "Mi arrendo, oltre confine costa meno"
Un altro storico negozio luganese abbassa le serrande dopo 36 anni di attività. Colpa dei grandi magazzini, di prezzi d’oltreconfine imbattibili e di una clientela sempre più rivolta al web

LUGANO – Dopo la notizia della chiusura del negozio di fumetti e cd Mandrake di Corso Elvezia di cui abbiamo riferito ieri, un'altra attività commerciale a Lugano si appresta ad abbassare le saracinesca. Si tratta di Mondo Giochi, il negozio di giochi e costumi di carnevale che ha servito almeno due generazioni di luganesi. "Ormai vanno tutti in Italia, è impressionante”, ci dice con rassegnazione Egidio Ricci, titolare 68enne del negozio, che a fine marzo sarà costretto a interrompere definitivamente l'attività.

Prima c’era anche il reparto cartoleria, e gli affari andavano bene grazie alle scuole. “Poi però i grandi magazzini e La Posta si sono messi a vendere gli stessi articoli, impossibile competere per un negozio piccolo come il nostro – racconta Ricci -. Non ha senso che La Posta venda prodotti di cartoleria, ma la legge glielo permette. Così ho chiuso quel reparto”.

Dopo 36 anni di attività le spese insostenibili e i prezzi d’oltreconfine imbattibili hanno costretto Egidio e moglie a dire addio al loro negozio, con una certa amarezza. Ma c'è dell'altro. Anche la clientela è cambiata: “Vengono a provare il costume in negozio, però poi lo comprano in internet. Oppure vengono a vedere un prodotto ma poi lo vanno ad acquistare in Italia. È a quel punto che mi sono chiesto “chi me lo fa fare?”.

Noi ora abbiamo tutto a metà prezzo, la clientela cosa vuole di più? Prezzi più bassi di così proprio non li posso fare, eppure faccio una fatica enorme. Alcuni clienti sono diventati addirittura pigri, ci chiamano in continuazione per chiederci i prezzi degli articoli, non ho tempo per rispondere se sto servendo i clienti in negozio. Ormai questo lavoro non dà più la soddisfazione di una volta, c’è solo molto stress”.

Il rammarico è palese: “Non cerco nemmeno di vendere l’attività, so già che non ce la farebbe nessuno a far quadrare i conti. E non voglio vedere qualcuno rovinato nel tentativo di farli quadrare”.

 

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