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CANTONEL'auto "dei miracoli" sotto la lente della magistratura

30.01.15 - 07:16
La Procura indaga per riciclaggio in un'azienda di Barbengo
L'auto "dei miracoli" sotto la lente della magistratura
La Procura indaga per riciclaggio in un'azienda di Barbengo

BARBENGO - «L’auto elettrica che rivoluzionerà il mercato mondiale delle quattro ruote» sta per essere commercializzata in Ticino. «Mille km di autonomia» giurano i produttori. L’hanno battezzata SwissKar: i primi modelli sono ormai pronti ad uscire da uno stabilimento di Barbengo. Noi abbiamo fatto il test di guida, Barbengo-Melide e ritorno, in compagnia di un tecnico dell’azienda. Risultato: funzionare funziona, l’auto, ma... C’è un «ma». Anzi più di uno. L’auto «è identica a una Fluance, il modello elettrico della Renault» spiega il tecnico durante la guida: «Anche il motore è lo stesso». La differenza? «Abbiamo introdotto delle piccole modifiche con una tecnologia magnetica top-secret» spiega il tecnico. Sarà. All’Ufficio della circolazione le «modifiche» in ogni caso non risulterebbero, in quanto «non attinenti alla sicurezza del veicolo» spiegano da Camorino.

Test da (ri)fare - Poi c’è la questione dei chilometri: mille sono parecchi, «tre volte l’autonomia offerta oggi dai migliori produttori presenti sul mercato mondiale» e ben oltre i 20 km che misura la tratta da noi testata, fa notare il direttore del Centro di competenze per la mobilità sostenibile (Infovel) Marco Piffaretti. «C'è puzza di bufala, se l'auto non ha niente da nascondere perché non fare un test su 1000 km?». Da noi sollecitato per una prova di lunga distanza, però, il titolare dell’azienda ha dapprima dichiarato di essersi «accordato con il Touring Club Svizzero per un test», salvo poi tergiversare per settimane e infine sparire nel nulla. Irraggiungibile.

"Tecnicamente impossibile" - Dal TCS fanno sapere, intanto, di non conoscere «nemmeno l'esistenza di quest'azienda» e di non essere «mai stati contattati per test di alcun tipo». Chiediamo allora a Piffaretti qualche ragguaglio da tecnico: «La fisica parla chiaro» spiega. «Con le tecnologie più avanzate al momento disponibili, sarebbe necessaria una batteria più grande dell'automobile stessa per raggiungere un'autonomia di 1000 km».

Indagine per riciclaggio - «Un'azienda del genere rischia di danneggiare il lavoro fatto per promuovere la mobilità sostenibile in Ticino, è giusto segnalare questi casi» conclude Piffaretti. Ma non è solo il motore a destare sospetti, nella SwissKar. La Procura luganese ha aperto infatti un’inchiesta sulla provenienza dei fondi dell’azienda: il titolare è indagato per riciclaggio. L'ipotesi è che i soldi "sporchi" provenienti dall'Italia siano stati riciclati proprio nell'azienda in questione. L’auto «più pulita del mondo», insomma, potrebbe non essere poi così «pulita». Nel senso legale, se non altro.

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