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CORRISPONDENZA ESTERO"Vi racconto come si è fermata la città che non dorme mai"

27.01.15 - 15:01
Una ticinese a New York con Juno, la tempesta del secolo mai arrivata
lettore tio.ch
"Vi racconto come si è fermata la città che non dorme mai"
Una ticinese a New York con Juno, la tempesta del secolo mai arrivata

NEW YORK - Domenica in giornata sono arrivati i primi avvisi: “Sarà la tempesta storica del 2015!”, “Più neve di quanta New York abbia mai visto!”, “State in casa e non uscite!” Persino il sindaco ha tenuto una conferenza stampa al riguardo: “Newyorchesi, non sottovalutate Juno. Fate rifornimento di cibo e non uscite da lunedì sera fino a nuovo avviso”, ha detto.

Juno – la tempesta di neve che si è abbattuta sulla costa est degli Stati Uniti lunedì – ha provocato un fenomeno che non avviene spesso… New York si è addormentata.

Lunedì pomeriggio le strade di Manhattan hanno cominciato a imbiancarsi, e allo stesso momento a svuotarsi. Le code ai supermercati arrivavano fino in strada, e tutta la città è sembrata mobilitarsi per evitare di morire di fame e di freddo. Alle otto di sera nei grandi magazzini ciò che mancava erano candele, torce elettriche e coperte, mentre i supermercati in poche ore dall’apertura si sono ritrovati vuoti. I ristoranti hanno chiuso presto, a partire dalle ore 23 la metropolitana ha smesso di funzionare, e i veicoli, salvo quelli di emergenza, erano proibiti dal circolare ($300 di multa se si infrangeva questa regola temporanea).

Intanto i newyorchesi hanno fatto ciò che sanno fare meglio: comprare vino e vodka, e organizzare “blizzard parties” e “blizzard dinners” (festa tempesta e cene tempesta). Ma, soprattutto, hanno usato internet per trovare con chi passare la notte tempestosa… romanticamente. Craigslist, un sito popolarissimo in America su cui trovare tutto da un lavoro, a un set di porcellana, gli annunci di chi cercava compagnia per la serata erano innumerevoli. Sui siti di accoppiamento come Match.com o applicazioni come Tinder, la biografia era tutta incentrata su suggerimenti romantici su cosa fare quando fuori c’è una bufera.

Tutte le precauzioni del governo e del municipio possono sembrare esagerate. In passato, però, l’impreparazione della città di fronte a bufere di neve ha causato caos, ritardi, ingorghi, e addirittura morti. Questa volta l’amministrazione De Blasio ha voluto fare la cosa giusta e prepararsi al peggio, per evitare disastrose ripetizioni. Lunedì pomeriggio era sembrato che davvero, sarebbe stata la tempesta del secolo, e tutti siamo andati a letto ansiosi di quello che ci avrebbe dato a vedere madre natura al risveglio.

Il risultato: dieci centimetri di neve. Nulla di spaventoso. A parte una New York che quasi non si riconosce. Alle 7:30 di mattina, la città che non dorme mai è ancora nel mondo dei sogni, e noi newyorchesi un po’ ci godiamo la tranquillità, e un po’ non vediamo che torni tutto alla normalità e che riapra tutto presto, perché… dove lo prendiamo il caffè se non da Starbucks?

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