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CANTONE / CONFINEArmi, soldi da ripulire e un Ticino "vicino" alla 'ndrangheta

02.11.14 - 11:10
Dell'intenso rapporto tra le cosche, il Comasco e la Svizzera riferiscono ben 800 pagine che hanno portato all'arresto di 13 persone
tipress
Armi, soldi da ripulire e un Ticino "vicino" alla 'ndrangheta
Dell'intenso rapporto tra le cosche, il Comasco e la Svizzera riferiscono ben 800 pagine che hanno portato all'arresto di 13 persone

LUGANO - Dall'amico "consulente di banca", all'infiltrato "uomo di fiducia". C'è pure chi è disposto a passare il confine con 300mila euro in tasca e la società di Lugano che - come scrive il Corriere di Como - sarebbe "disponibile a dare una mano per far riapparire i soldi da una parte all'altra del confine". All'occorrenza, c'è pure chi fornisce le armi. Di cosa stiamo parlando? Dell'intenso rapporto tra le cosche della 'ndrangheta, il Comasco e la Svizzera, o meglio, il Ticino.

Sono tutti dati, questi, che emergono dalle 800 pagine che hanno portato all'arresto di 13 persone. Dati che sono il risultato dell'operazione "Quadrifoglio", ovvero quella che ha riguardato un'area del comune di Rho (Milano) e l'intenzione di farne cambiare la destinazione edilizia facendone lievitare il valore d'investimento.

Un investimento al quale aveva partecipato Antonio Galati di Cambiate, con 300 mila euro. Lo stesso, però, a un certo punto rivuole i suoi soldi. E con interessi da usurai. Ricevuti indietro 100 mila euro, ne vuole ancora 300.

La soluzione pare arrivare da una società di Londra che si mette a disposizione per concedere un grosso prestito. In cambio vuole una cinquantina di box a garanzia.

Il passaggio dei soldi dovrebbe avvenire quindi in Svizzera. Una società con sede a Lugano e riconducibile a uno dei debitori, partecipa per far rientrare i soldi in Italia. La cosca ha anche un uomo residente a Vaduz e "disponibile per operazioni finanziarie occulte" e per "portare il denaro dalla Svizzera all'Italia".

I Galati però non si fidano. I 300 euro restituiti li vogliono investire direttamente in Svizzera, senza rischi aggiuntivi.

E siccome le cosche non vogliono fregature inizia una serie di controlli incrociati. E i Galati iniziano anche a dubitare dell'esistenza di questa società londinese, visto che il denaro che doveva essere ricevuto a luglio 2013, slitta a settembre. Dall'ordinanza non è chiaro l'esito di questa vicenda, ma quello che appare in modo preoccupante - così come lo era stato la per disponibilità di armi a Lugano - è il rapporto fitto con persone che, in Ticino, aiuterebbero le cosche nel portare a termine i loro intenti.

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