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Aumentano le tasse ai frontalieri, forse già dal 1° gennaio Calcolato un aumento del gettito di 20 milioni di franchi, che sarà ridistribuito a Cantone, Comuni e Repubblica Italiana
BELLINZONA - Potrebbero già aumentare dal 1° gennaio 2015 le tasse per i lavoratori frontalieri. In un cantone confrontato con un pesante deficit di bilancio, il Consiglio di Stato ha recepito l'iniziativa generica di Marco Chiesa (UDC), approvata dal Gran Consiglio lo scorso 12 marzo, presentando il messaggio per rivedere la legge tributaria nel senso voluto dall'iniziativa. Iniziativa che chiede l'introduzione di un moltiplicatore comunale unico applicabile a tutti i contribuenti tassati alla fonte.
Chi, infatti, beneficia di un permesso di soggiorno di tipo "B" (dimoranti) o di tipo "G" (frontalieri) paga un'imposta alla fonte con un moltiplicatore d'imposta calcolato sulla media dei comuni ticinesi, del 78%.
Nella notizia, riferita oggi dai quotidiani ticinesi, si spiega che tale percentuale aumenterà al 100 %. Un parametro che, spiega il Consiglio di Stato, è "il più vicino al livello d'imposizione nel luogo di residenza dei frontalieri e concorre a coprire i costi d'infrastruttura che, si ricorda, rientrano nella definizione del ristorno all'Italia”. Un aumento richiesto anche perché il numero di frontalieri è aumentato negli ultimi anni, sfiorando ormai quota 63mila. Lavoratori che ogni giorno varcano il confine e usufruiscono di servizi pubblici come scuole per quanto riguarda gli apprendisti, la polizia, le strade e i servizi sanitari.
Grazie a questo ritocco, il Cantone, ma anche i Comuni e lo Stato italiano, si registrerà un aumento delle entrate di 20 milioni di franchi. 7,8 milioni di franchi saranno riversati ai Comuni italiani di confine come ristorni delle imposte dei frontalieri, 4,3 milioni quale parte al Cantone e 7,9 milioni ai Comuni.
Il Gran Consiglio sarà chiamato all’esame dei cambiamenti alla legge tributaria apportati dal Consiglio di Stato.
