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CANTONESegnala un radar ma viene inchiodato dalla sua ombra

14.05.14 - 09:18
Segnala su Facebook un controllo radar, ma viene tradito da un riflesso sulla foto messa on line: "Ora non vorrei pagare per tutti"
Ti Press/Colourbox
Segnala un radar ma viene inchiodato dalla sua ombra
Segnala su Facebook un controllo radar, ma viene tradito da un riflesso sulla foto messa on line: "Ora non vorrei pagare per tutti"

LUGANO - «Mètal sü sü l’internèt (Mettilo online)». Dare retta ai colleghi d’ufficio? Frenate lo slancio. Da una foto di una segnalazione di blocco, inviata negli scorsi giorni alla pagina “Controlli e Radar Ticino” (comunità seguita su Fb da oltre 10 000 automobilisti), è infatti scaturita una singolare inchiesta che terminerà in una multa di 1000 franchi per lo “spione”. «L’ho messa online io, perché in ufficio ero l’unico con Fb. La polizia – ci racconta il pizzicato, chiedendo di restare anonimo – ha fatto 1 più 1 e sono giunti a me”.

Ma l’aritmetica qui c’entra poco, conta piuttosto una rara perizia trigonometrica applicata a nozioni di ottica. Scrutando l’immagine online con occhio vigile (vi si vede l'auto civetta parcheggiata davanti a una casa), l’uomo in divisa ha infatti  colto l’ombra di una mano riflessa nel vetro dietro il quale era stata scattata la foto, e dunque è riuscito – applicando tutte le nozioni di cui sopra – a stabilire che l’annunciatore di radar (pratica punita dalla legge) lavorava in un ufficio nei dintorni di Biasca.  
 
«Per telefono l’agente mi  ha detto che se non mi presentavo di persona, sarebbero venuti a prendermi con una pattuglia». A nulla è servito far notare al poliziotto che lui, direttamente, non aveva pubblicato nulla. «Mi sono limitato a segnalare anonimamente a “Controlli e Radar Ticino”». A niente è servito spiegare che voleva agire a fin di bene: «Ma scusi non è prevenzione anche questa? Se l’automobilista rallenta non si ottiene un effetto positivo?». Parole vane, alla fine, vittima come Narciso del suo riflesso, l’uomo ha ammesso: «Oltretutto era la prima volta! Non vorrei che ora mi prendessero come capro espiatorio». 

Ma l’accaduto è servito anche ai misteriosi promotori della pagina Fb. Su “Controlli e Radar” sono sparite le iniziali di chi invia gli sms, sostituite ora dalla frase: “Segnalazione ricevuta da qualcuno...”. Un po’ come rispose Ulisse a Polifemo: «Il mio nome è nessuno». Da noi interpellati, gli amministratori della pagina (che flirta con impunibilità grazie ai suoi server all’estero) hanno condannato l’accaduto: «I poliziotti al posto di fare i Csi ticinesi a capire da dove è stata scattata la foto non potevano occupare il loro tempo in una maniera più produttiva? Serviva proprio perseguire un povero cittadino che non ha fatto male a nessuno?»

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