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LUGANOE l'Attilio ribatte: "Parole di un napoletano disperato"

05.05.14 - 08:19
Le registrazioni, pubblicate ieri dal Caffè, adombrano sospetti sui rapporti tra Girardi e il coordinatore della Lega
Ti Press
E l'Attilio ribatte: "Parole di un napoletano disperato"
Le registrazioni, pubblicate ieri dal Caffè, adombrano sospetti sui rapporti tra Girardi e il coordinatore della Lega

LUGANO - «È otto mesi che la Magistratura ha queste registrazioni, se avevano qualcosa da rimproverarmi l’avrebbero già fatto. Invece mi hanno chiamato solo per dirmi che ero stato registrato». È questa la difesa che Attilio Bignasca, coordinatore della Lega, oppone alle intercettazioni pubblicate ieri dal Caffè. Sono stralci di una conversazione avvenuta a maggio in via Monte Boglia con Luigi Girardi, il direttore del postribolo Lumino’s in carcere da ottobre per questa l’accusa che spicca coazione ai danni dell’allora ministro Michele Barra. Un passaggio in particolare, riportato dal giornale, spalanca strade al sospetto. Girardi: Per me gli asilanti al Lumino’s vanno bene. Bignasca: Mi pare diano 60 franchi al giorno a mezza pensione o qualcosa del genere. Girardi: Facciamo, facciamo, decidiamo quanto e io una parte la do al giornale, al Mattino. Bignasca: No.... Girardi: Come no, perché no?. Bignasca: Sì, sì, ok.

Tra un Girardi che lancia il sasso e l’Attilio che biascica prima un no e subito dopo un sì, che conclusioni tirare? «Cose importanti finora non ne sono state pubblicate» ribatte, ed è naturalmente un giudizio interessato e di parte, lo stesso Bignasca: «Ad esempio, quando lui (Girardi, ndr) voleva offrirmi delle pubblicità e io gli ho detto: Prima metti a posto le tue gabole e poi ne discuteremo. Questo non è uscito, ma chi ha ascoltato le registrazioni può confermarlo». Il conte zio" chiude all’attacco: «A parte che io non ho nessuna carica istituzionale che possa influire sulle decisioni, ma poi... Parliamoci chiaro, non per quello che viene fuori dai giornali, ma per tutto il resto vale la mia parola contro quella di un napoletano disperato».

RED

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