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CANTONEDumping salariale, per l'OCST la soluzione è il CCL

16.01.14 - 12:10
Per il 2014 il sindacato chiede la svolta
Dumping salariale, per l'OCST la soluzione è il CCL
Per il 2014 il sindacato chiede la svolta

BELLINZONA - Per l'OCST la via maestra da seguire ha due binari: la responsabilità sociale e i contratti collettivi di lavoro. Questa mattina i vertici del sindacato Organizzazione Cristiano-sociale Ticinese (OCST) ha tenuto una conferenza stampa nella sede di via Balestra a Lugano. Il tema trattato è stato quello del "Salario minimo e contratti collettivi di lavoro". Ebbene l'OCST, pur riconoscendo "la persistenza di salari bassi e di pressioni retributive indotte dalla libera circolazione" e la necessità di combattere il fenomeno del dumping, ritiene più efficace la via della concertazione. A tal proposito, nel comunicato dell'OCST si legge: "Lo strumento più efficace nelle loro mani è il contratto collettivo di lavoro. Consente da un lato di fissare le condizioni salariali e lavorative minime. E’ però anche una piattaforma di confronto e di dialogo che consente di farsi carico di temi più generali quali la tutela dell’occupazione, (con particolare riferimento ai giovani e ai lavoratori più anziani), la promozione della formazione professionale, la gestione del lavoro atipico, la conciliazione tra lavoro e famiglia".

Il richiamo dell'OCST è indirizzato al padronato, "che enfatizza tardivamente l’importanza del partenariato sociale al prevalente scopo di contrastare il salario minimo legale, si chiede di passare dalle parole ai fatti promuovendo concretamente la diffusione dei contratti collettivi di lavoro. La loro adozione nei rami tuttora scoperti è tanto più indispensabile nella nostra regione poiché particolarmente esposta alle ricadute della libera circolazione e gravata da un ritardo retributivo endemico".

“Un banco di prova significativo – si legge nella nota - è offerto da due comparti sui quali l’OCST ha già ripetutamente sollecitato una trattativa con lo scopo di concordare un accordo contrattuale: l’industria farmaceutica e il ramo delle fiduciarie. Sono rappresentativi delle aree del secondario e soprattutto del terziario tuttora prive di una regolamentazione contrattuale”.

“L’OCST – conclude la nota - si augura che il 2014, grazie anche al dibattito che si svilupperà attorno al tema del salario minimo legale, sia un anno di svolta e che il padronato si immetta con coerenza sulla via di una intensificata collaborazione tra le parti sociali mostrandosi disponibile a varare un piano di diffusione dei contratti collettivi di lavoro”.

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